Il rallentamento del carrello in aree specifiche
Il rallentamento del carrello. La sicurezza dei veicoli all’interno dei magazzini e delle aree produttive è un tema fondamentale che necessita di dispositivi sempre più sicuri e tecnologici. La Tamarri è da sempre in prima linea per ricerca e distribuzione delle migliori soluzioni in questo ambito.
Il rallentamento del carrello: una questione di sicurezza
Quello della sicurezza è un argomento molto sentito all’interno dei magazzini e delle aree produttive in genere. In particolare quello del rallentamento del carrello in aree specifiche e in zone particolarmente sensibili.
Le leggi sulla sicurezza sul lavoro sono sempre più specifiche e severe, così come i regolamenti. I magazzini, seppur altamente automatizzati, devono tenere conto di molte variabili, spesso inaspettate. Ad esempio i movimenti dei pedoni all’interno di specifiche aree di manovra, corridoi “ciechi” nei quali i mezzi fanno manovre.
Entrano dunque in gioco dispositivi e soluzioni sempre più tecnologiche e di elevato livello, gestite e comandate da remoto attraverso siti web, cellulari e tablet.
Su questo aspetto fondamentale Tamarri ha voluto dare il suo contributo.
Leggi come!😉
Tamarri e il rallentamento in zona e in area
La Tamarri S.r.l. ha creato il dispositivo per il rallentamento del carrello elevatore attraverso la combinazione altamente tecnologica di sensori e trasmettitori. Ma vediamo come.
Cosa fa
Con la combinazione di diversi sensori e trasmettitori della gamma STS, è possibile rallentare il carrello in aree medio grandi, come per esempio aree produttive, corridoi, magazzini con alta densità di pedoni, o in aree specifiche, come ad esempio passaggi pedonali, incroci, uffici. Analizziamo ora i dispositivi utilizzati all’interno dell’ecosistema STS.
Dispositivi utilizzati e dati tecnici dei singoli componenti
STS90A dispositivo carrello 12-24V
DISPOSITIVO CARRELLO, è il fulcro centrale del sistema, adibito alla raccolta dei segnali, dei dati e della parametrizzazione del sistema. Presenta 2 relè a bordo per controllo accessi e riduzione velocità, sensore d’urti.
Trasmettitori alimentati fissaggio a muro
Questi trasmettitori permettono di automatizzare il rallentamento e la ripresa della velocità del mezzo in aree specifiche
• STS95 trasmettitore di limitazione in area
• STS94 trasmettitore di ripristino funzioni
• STS99 trasmettitore di limitazione in zona
Sono equipaggiati di una batteria tampone ricaricabile LIR2450 per coprire i periodi di blackout, per i quali è necessaria alimentazione esterna (sono dispositivi consigliati).
Trasmettitori a pila fissaggio a muro:
• STS95P trasmettitore di limitazione in area
• STS94P trasmettitore di ripristino funzioni
• STS99P trasmettitore di limitazione in zona
Molto più semplici da applicare, ma che necessitano di manutenzione periodica (sostituzione della pila CR2450 3,6Vogni 6/8 mesi).
I trasmettitori di limitazione in zona STS95 e STS95P vengono normalmente utilizzati per gestire i varchi di accesso nelle zone a rischio. Quando il dispositivo carrello STS90A entra nella “bolla” del sensore il relè k2 si chiude, la luce del dispositivo da verde diventa arancione e la velocità viene ridotta. Lo stato del relè rimane tale, anche quando si esce dalla zona di intercettazione del sensore o se si spegne e si riaccende il mezzo.
I trasmettitori di ripristino funzioni STS94 e STS94P, rappresentano gli antagonisti dei trasmettitori di rallentamento. Quando il carrello precedentemente rallentato entra nella “bolla” del sensore, il relè k2 si riapre e la luce del dispositivo torna verde ripristinando la velocità standard del mezzo.
I trasmettitori di limitazione in area STS99 e STS99P vengono utilizzati per limitare la velocità dei mezzi in aree ristrette, passaggi pedonali, aree di ristoro, incroci e uffici. Quando il dispositivo carrello STS90A entra nella zona del sensore, il relè k2 si chiude, la luce del dispositivo diventa rossa e la velocità del mezzo viene limitata.
Dopo un determinato lasso di tempo espresso in secondi – impostabile attraverso SafeTApp – dal momento in cui il mezzo esce dalla “bolla” del sensore, il relè k2 si riapre, la luce del dispositivo torna verde e viene ripristinata la velocità standard del mezzo.
Informazioni generali di utilizzo e di montaggio
Il dispositivo STS90A, va montato preferibilmente sul tettuccio del carrello. Possono essere attivati sia il controllo accessi che controllo urti, anche se la specifica funzione della limitazione del sollevamento non li richiede.
Esempi di applicazione dei sensori STS94-STS95 per il rallentamento in zona.
Esempi di applicazione dei sensori STS99 per il rallentamento in area.
Un controllo completo grazie alla APP SafeTApp
Grazie alla piattaforma STS in cloud, tutti i dispositivi e trasmettitori della serie STS sono gestibili attraverso la nostra applicazione Android gratuita. Attraverso un semplice cellulare o tablet è possibile quindi gestire tutti i parametri dei dispositivi: rallentamento mezzi in area e in zona, anticollisione, pedone, apriporta, segnalazioni semaforiche, e molto altro!
Distanze, tempi e tutte le parametrizzazioni dei singoli dispositivi possono essere comodamente effettuate attraverso la SafeTApp.
Tutti i dispositivi e trasmettitori della serie STS, nonché i sistemi con essi realizzati, NON sono da considerarsi DPI (DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE) e NON sostituiscono tali dispositivi di cui l’utente deve essere fornito secondo diposizioni di legge. Rappresentano tuttavia un valido aiuto alla sicurezza in tutti i settori.
La vendita dei sistemi STS è riservata alle sole officine specializzate del settore.
La Tamarri S.r.l. continua il suo impegno concreto per la sicurezza sul lavoro. Infatti in collaborazione con DOT-net, Tamarri ha sviluppato un sistema che, insieme a diverse altre caratteristiche, ha anche quella del rallentamento in area! Scopri di più sulla pagina dedicata della Piattaforma STS
Formazione dei carrellisti in totale sicurezza
Tamarri S.r.l. ha ideato un nuovo sistema, semplice ed economico, per bloccare i mezzi in caso di pericolo durante i corsi dedicati ai carrellisti. Non sempre gli aspiranti carrellisti hanno piena padronanza dei mezzi, anzi, in alcuni casi possono rappresentare un pericolo per se stessi, per persone e cose.
Formazione dei carrellisti: la soluzione Tamarri
La Tamarri S.r.l. è da sempre attenta alla sicurezza, non soltanto nei magazzini, ma anche durante tutti i percorsi di formazione degli operatori. Un piccolo passo per la sicurezza anche nella delicata fase della formazione dei nuovi operatori.
Per questo abbiamo deciso di mettere a punto un nuovo sistema di protezione interamente dedicato alla delicata fase di guida durante i corsi di formazione degli operatori del carrello elevatore.
Formazione dei carrellisti: Il kit SS22
Il kit SS22 è composto da:
1 dispositivo carrello STS90A
1 Trasmettitore a pulsante STS89 (telecomando)
Prendendo ispirazione dai doppi pedali, obbligatori per le auto di scuola guida, abbiamo sfruttato le caratteristiche dei dispositivi già utilizzati per il rallentamento automatico dei mezzi, semplicemente forzando lo stato del relè di accensione all’interno del nostro STS90A mediante un telecomando.
E’ sufficiente premere il pulsante del telecomando per avere un’azione immediata sul relè, che opportunamente gestito, può fermare il mezzo in caso di pericolo.
Le distanze sono regolabili attraverso APP gratuita Android, come tutti i trasmettitori della serie SafeTsystem.
Tamarri, tutto il meglio per i carelli elevatori! 😉
Agisci al plurale
Agisci al plurale. “Un sogno che si sogna da soli è solo un sogno. Un sogno che si sogna insieme è realtà.”
(John Lennon)
Agisci al plurale: collaborazione e individualità
Collaborare significa partecipare attivamente, per raggiungere il compimento di un lavoro o lo svolgimento di un’attività. All’interno dell’azienda la collaborazione è fondamentale, come relazione sinergica tra due o più realtà che lavorano insieme. Il fine precipuo è quello di produrre qualcosa di meglio di ciò che si potrebbe fare da soli.
“Collaborazione”, tuttavia, non deve essere in contrasto con “Individualità”.
Una delle più celebri massime sul lavoro di squadra, attribuita all’assistant coach dei Chicago Bulls Tex Winter, recita: “there is no ‘I’ in ‘team’”. Si dice anche che la stella di quel team, Michael Jordan, replicò così: “but there is an ‘I’ in ‘win’”.
Vero: non c’è spazio all’individualismo nella collaborazione. Ma una collaborazione di successo richiede spazio all’individualità, oggi più che mai, oggi che pensare di poter lavorare in solitudine è diventato quasi impossibile.
Non solo: anche noi stessi, individualmente, abbiamo un “team interno”, e siamo come una squadra composta da diverse personalità diverse, con diversi interessi e desideri, anche divergenti.
Agisci al plurale: collaborazione ed empatia
L’obiettivo della giornata del io-professionista, per esempio, potrebbe non coincidere con quello dell’ io-in-famiglia. Ciascuno dà il meglio di sé se è in equilibrio con la propria vita, e quindi collaborare significa contribuire all’equilibrio reciproco.
Collaborare, specie oggi che le tecnologie ci danno accesso a strumenti sempre più efficaci e pervasivi di connessione (la magia – impensabile 15 anni fa – di una videocall) e di sharing (l’agilità di un documento di lavoro condiviso), diventa allora anche e soprattutto una questione di empatia, un delicato incastro di “frattali” tra il nostro “team interno” e i veri e propri “team esterni” di cui facciamo parte.
Condividere un obiettivo di progetto conta, eccome; ma collaborare con qualcuno per far sì che sia i nostri sia i suoi desideri ed esigenze più “sottili” ne escano gratificati e valorizzati, è ciò che fa la differenza nel nostro (e nell’altrui) work-life balance.
Il consiglio: collabora di più e meglio, con gli altri e con te stessa/o. Nell’era dello sharing, a essere “condivisi” non sono solo i progetti e gli obiettivi, ma anche le persone, i loro valori, le loro sensibilità, i loro multipli desideri: impegnati a far sì che tutto – non solo il risultato del
progetto – ne esca migliorato. Anche perché se impari a rispettare il tempo degli altri, gli altri impareranno a rispettare il tuo.
Agisci al plurale: fatti le domande giuste
Cosa posso fare concretamente per facilitare la collaborazione a tutto tondo nel mio team?
Come tengo conto delle esigenze e dei desideri “vitali” delle persone con cui collaboro?
Quali domande faccio ai miei colleghi per stimolarli e arricchire le mie e le loro idee?
Come valuto il mio livello di ascolto attivo? E come potrei miglioralo?
L’allenamento
Allenamento #1 – Tecnologia per collaborare
Per una settimana, segui alcune semplici regole per utilizzare la tecnologia in modo collaborativo, non solo finalizzato al raggiungimento di un dato obiettivo ma anche rispetto alle esigenze delle altre persone:
– Trasparenza: condividi la tua agenda e fa’ in modo che gli altri condividano la propria con te.
– Pulizia: tutte le volte che puoi, metti al massimo 3 persone in copia conoscenza in un’email, per evitare la moltiplicazione di informazioni che potrebbero prendere attenzione inutile dagli altri.
– Allineamento: lavora su documenti condivisi, per evitare sforzi superflui e sprechi di tempo (per esempio, per non lavorare in parallelo su versioni diverse dello stesso file).
– Accuratezza: invia email mirate e concise, 5-10 righe al massimo, con un oggetto inequivocabile e una struttura dei contenuti comprensibile a colpo d’occhio.
– Empatia: invia email solo in ore rispettose (“sociable hours”), evitando le sere e i weekend, limitandoti a comunicare ciò che l’altra persona si aspetta di sapere da te, o ciò che è rilevante per lei.
Allenamento #2 – Intelligenza collettiva
Per un settimana, segui 7 semplici regole per collaborare e creare insieme agli altri soluzioni innovative, frutto di intelligenza collettiva.
– Anziché “del Diavolo”, fa’ “l’Avvocato dell’Angelo”: non mettere in crisi le idee degli altri ma incoraggiali a generarne di nuove “rilanciando” sulle loro (evita “sì, ma…” e usa il “sì, e…”).
– Rispetta le regole del brainstorming non solo nelle sessioni dedicate ma in ogni momento di condivisione e scambio di idee con altre persone. Separa la fase creativa di generazione delle idee (fase divergente) dal giudizio (fase convergente): quando sei nella prima, “surfa” in libertà tra le idee degli altri e, solo nella seconda, esprimi con chiarezza e rispetto il tuo consenso o dissenso.
– Facilita il pensiero collettivo: connetti e metti in relazione le tue idee con quelle degli altri e quelle degli altri tra loro (“la tua idea mi fa pensare a…”)
– Ascolta in modo attivo, fai domande agli altri per capire meglio come e cosa pensano. Coinvolgi, offri e chiedi suggerimenti e consigli.
– Relativizza: parti dal presupposto che le tue convinzioni sono un punto di vista, non un dogma inderogabile. Mettiti in discussione, invita gli altri a sfidare le tue idee e cerca continuamente spunti per migliorare il tuo pensiero con l’aiuto degli altri.
– Occhi sempre chiusi e attenzione sul respiro ti aiuteranno a prendere sonno rapidamente.
– Nessuna distrazione: il “flight mode” del telefono è il tuo miglior amico!
Tamarri: per una tecnologia all’insegna dell’empatia! 😉
Iper-ammortamento. Guida automatica e semiautomatica
Iper-ammortamento. In questo articolo vogliamo fare il punto della situazione circa il requisito della guida automatica e semiautomatica secondo quanto previsto dal piano «Transazione 4.0».
Iper-ammortamento. Da Piano “Industria 4.0”, la normativa agevolativa dell’iper-ammortamento
In questo articolo vogliamo parlarvi del requisito della guida automatica e semiautomatica in base a quanto previsto dal Piano “Transazione 4.0”.
Attraverso le parole dell’Ing. Matteo Iubatti, il punto della situazione per fare maggior chiarezza sull’argomento.
Iper-ammortamento nell’ambito della guida automatica e semiautomatica: Ing. Matteo Iubatti
Di seguito riportiamo le parole dell’Ing. Matteo Iubatti che ci aiutano a chiarire ulteriormente la questione relativa alla guida automatica e semi-automatica
“La normativa agevolativa dell’iper-ammortamento (oggi credito d’imposta beni strumentali 4.0) è stata introdotta da Piano “Industria 4.0” con Legge 11 dicembre 2016, n. 232, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 297 del 21 dicembre 2016 – Suppl. Ordinario n. 57, così come modificata dall’articolo 7-novies del decreto legge 29 dicembre 2016, n. 243, convertito con modificazioni dalla legge 27 febbraio 2017, n. 18 e i relativi allegati A e B e la Circolare N.4/E del 30/03/2017 – Industria 4.0 – Articolo 1, commi da 8 a 13, della legge 11 dicembre 2016, n. 232 – Proroga, con modificazioni, della disciplina del c.d. “super ammortamento” e introduzione del c.d. “iper ammortamento”.
Tale normativa prevede, tra i beni agevolabili, le “macchine mobili” ai sensi della Direttiva 46/2007/CE, definite come ogni veicolo semovente specificamente progettato e fabbricato per eseguire lavori e, per le sue caratteristiche costruttive, non idoneo al trasporto di passeggeri o di merci; le macchine montate su un telaio di veicolo a motore non sono considerate macchine mobili.
Nella Circolare N.4/E del 30/03/2017 – Industria 4.0 – Articolo 1, commi da 8 a 13, della legge 11 dicembre 2016, n. 232- Proroga, con modificazioni, della disciplina del c.d. “super ammortamento” e introduzione del c.d. “iper ammortamento”, vengono dettagliate le specifiche tecniche che tali macchine mobili devono soddisfare, ai fini della loro riconducibilità alla disciplina agevolativa, e si riporta che nel caso di macchine motrici od operatrici, che operano in ambiente esterno (tipicamente macchine utilizzate in agricoltura e nelle costruzioni), si deve intendere la caratteristica di interconnessione ed integrazione automatizzata assolta se le stesse siano a guida automatica (senza operatore a bordo) o semi- automatica (o assistita con operatore che controlla in remoto) e in grado di ricevere dati relativi al compito da svolgere da un sistema centrale remoto (legate alla pianificazione, alla schedulazione o al controllo avanzamento della produzione, senza necessariamente avere caratteristiche di attuazione o avvio della macchina) situato nell’ambiente di fabbrica.
Quanto sopra mostra chiaramente quindi che il requisito di guida automatica o semi-automatica “non costituisce un autonomo e ulteriore requisito rispetto a quelli richiesti dalla disciplina agevolativa, bensì una caratteristica tecnologica o, in altri termini, una modalità attraverso la quale per le “macchine mobili” in questione si considerano realizzati i requisiti della interconnessione e dell’integrazione automatizzata” (chiarito dalla Circolare 23 Maggio 2018, n. 177355).
Sempre dalla stessa Circolare 23 Maggio 2018, n. 177355 viene specificato che “possono intendersi “macchine mobili” a guida semiautomatica quelle dotate di sistemi di guida in grado di controllare almeno una funzione di spostamento: ad esempio, sterzata, velocità, arresto.” Per le macchine mobili quindi, così come per tutte le altre macchine agevolabili, il modo principale per soddisfare i requisiti di interconnessione ed integrazione automatizzata con il sistema fabbrica sono quelli volti allo scambio bidirezionale di dati con il sistema informativo dell’utilizzatore, volto a generare valore all’interno del processo di lavoro.
Non è necessario il soddisfacimento di nessun requisito ulteriore di guida automatica o semiautomatica. La guida automatica o semiautomatica, infatti, non costituisce un autonomo e ulteriore requisito rispetto a quelli richiesti dalla disciplina agevolativa, bensì una caratteristica tecnologica o, in altri termini, una modalità attraverso la quale per le “macchine mobili” in questione si considerano realizzati i requisiti della interconnessione e dell’integrazione automatizzata, ma solo se operanti in ambiente outdoor.”
Tamarri S.r.l. è sempre attenta alle novità normative. Continua a seguirci per conoscere il parere degli esperti. 😉