Le piattaforme aeree: metodologie conformi al modello Industria 4.0

Le piattaforme aeree: per svolgere facilmente e in sicurezza attività in quota secondo metodologie conformi al modello «Industria 4.0».

Le piattaforme aeree: attrezzature fondamentali in ambito industriale

Le Piattaforme aeree, definite anche dalla norma “Piattaforme di lavoro mobili elevabili (PLE)”,  sono macchine fondamentali in ambito industriale. Si tratta di attrezzature che permettono di elevare una piattaforma di lavoro, o un cestello, dove sono allocati gli operatori. Lo scopo è quello di favorire attività in quota o in punti di difficile fruizione per attrezzature tradizionali, come ponteggi o trabattelli.

Le Piattaforme di lavoro mobile elevabili hanno la funzione di sollevare carichi di peso elevato a diverse altezze. Grazie a macchine sempre più evolute nel tempo, quella che qualche anno fa poteva essere un’impresa impossibile, ora non solo è  realizzabile, ma anche e soprattutto in sicurezza.

Ci sono alcuni  fattori fondamentali da considerare quando si sceglie una piattaforma elevabile. Rimanendo sui marchi più autorevoli, è giusto precisare che non esiste una macchina migliore in assoluto, ma quella più adatta alle necessità della tua azienda. Naturalmente esiste una grande varietà di modelli e soluzioni specifiche ed adattabili alle differenti funzioni di utilizzo.

Ma, tenuto conto della funzione specifica di cui si necessita, quali sono le caratteristiche che dobbiamo tenere presente al  momento della scelta della piattaforma elevabile?

Le piattaforme aeree: le tipologie più comuni

Tra le piattaforme aeree più comuni e più utilizzate, disponibili in commercio, troviamo:

  • Piattaforme verticali
    Sono piattaforme che si muovono solo in verticale. Vengono, per lo più utilizzate per sollevare persone o piccoli carichi, come per esempio le piattaforme a pantografo. Questa tipologia di piattaforma può essere azionata con comandi dall’alto e dal basso.
  • Piattaforme semoventi a braccio
    Queste piattaforme semoventi sono provviste di ruote e di un braccio telescopico in grado di muoversi in più direzioni. Funzionano a elettricità o a diesel, sono adatte per il sollevamento di persone e piccoli carichi e sono in grado di raggiungere altezze fino ai 50 m.
  • Piattaforme autocarrate
    Si tratta di veri e propri veicoli in cui sono presenti, sulla parte posteriore, uno o più bracci idraulici ed estendibili. Sono veicoli indipendenti, quindi possono circolare su strada e spostarsi per raggiungere luoghi di lavoro in modo molto agevole.
  • Piattaforme aeree cingolate “Ragno”
    Si tratta di piattaforme denominate “Ragno” per la loro forma dotata di lunghi stabilizzatori collegati al corpo macchina. Sono adatte al sollevamento aereo di persone e, in virtù della loro struttura decisamente contenuta, hanno la possibilità di entrare in luoghi difficilmente accessibili. Inoltre, attraverso i cingoli, sono in grado di muoversi agevolmente su terreni irregolari.

Le piattaforme aeree: modalità di utilizzo conformi a quanto previsto dal modello «Industria 4.0»

Le PLE possono essere classificate all’interno della categoria come “macchine, anche motrici e operatrici, strumenti e dispositivi per il carico e lo scarico, la movimentazione, la pesatura e la cernita automatica dei pezzi, dispositivi di sollevamento e manipolazione automatizzati, AGV e sistemi di convogliamento e movimentazione flessibili, e/o dotati di riconoscimento dei pezzi (ad esempio RFID, visori e sistemi di visione e meccatronici) citata nell’Allegato A della legge 1 1 dicembre 2016, n. 232.”

Ma con quale modalità le PLE possono essere utilizzate in conformità al modello “Industria 4.0”? Procederemo con esempi concreti.

Il caso della società di noleggio. Esempio 1

Prendiamo, come primo esempio, il caso di una società di noleggio che possieda una flotta di piattaforme aeree mobili noleggiate a clienti per utilizzarle in cantieri definiti. Il valore aggiunto è dato dal fatto che come ci chiarisce anche ARCHITA ENGINEERING S.R.L. :“[…] ogni gru è interconnessa ad un sistema di gestione della flotta. La macchina è dotata di un sistema che ne definisce le modalità di utilizzo, ad esempio limitandone l’utilizzo in determinate aree e al di fuori dei periodi concordati nel contratto di noleggio. Ogni macchina fornisce i dati di ritorno relativi allo stato presente (se in funzione, in quale area), alle condizioni di utilizzo, al monitoraggio di dati sui principali componenti soggetti a usura e guasti.”

Come viene adempiuto il soddisfacimento del requisito di interconnessione/integrazione nel caso dell’esempio 1

Il sistema descritto sopra soddisfa il requisito di interconnessione perché, come afferma sempre ARCHITA ENGINEERING S.R.L. : “[…] la società di noleggio può determinare l’utilizzo della piattaforma, e ciò avviene senza riprogrammare ogni volta fisicamente la macchina ma utilizzando una gestione remota attraverso il sistema di gestione”. 

Ancora ARCHITA ENGINEERING S.R.L., afferma che:  “[…] il sistema soddisfa il requisito di integrazione automatizzata perché attraverso il sistema di gestione la società di noleggio ha costantemente sotto controllo il reale utilizzo dei propri mezzi. Infine, il sistema di gestione permette il monitoraggio continuo e la diagnosi remota dei mezzi, in conformità a quanto richiesto da due dei tre requisiti aggiuntivi. La diagnostica da remoto permette anche alla società di programmare interventi di manutenzione, individuando in anticipo potenziali malfunzionamenti e quindi rendendo più efficiente la gestione di tecnici e magazzino ricambi”. 

La guida automatica o semiautomatica non rappresenta un ulteriore, autonomo requisito rispetto a quelli richiesti dalla disciplina agevolativa. Si tratta, infatti, di una caratteristica tecnologica, cioè di una modalità “attraverso la quale per le “macchine mobili” in questione si considerano realizzati i requisiti della interconnessione e dell’integrazione automatizzata.

La caratteristica di Integrazione automatizzata con il sistema logistico della fabbrica o con la rete di fornitura e/o con altre macchine del ciclo produttivo può essere realizzata con diverse modalità, in funzione delle caratteristiche tecnologiche della PLE e del sistema di fabbrica/cantiere/impresa all’interno del quale la PLE è inserita.

Si può realizzare una integrazione di tipo informativo con il sistema logistico della fabbrica nel caso in cui sussista la tracciabilità delle attività effettuate mediante appositi sistemi di tracciamento automatizzati (p.e. georeferenziazione, codici a barre, tag RFID, ecc.) che permettano al sistema di gestione di registrare il completamento della commessa affidata.

Nel caso in cui la PLE sia di proprietà di una società che ha come oggetto sociale il noleggio della stessa, un sistema di gestione della flotta che rilevi i dati di utilizzo della stessa può essere ritenuto adeguato a soddisfare il requisito di integrazione automatizzata con il sistema logistico.”

Ognuno di questi requisiti viene pienamente soddisfatto da sistemi in cloud come la piattaforma SMARTPASS EVO 4.0 Cloud System.

Il caso della piattaforma mobile, mezzo di proprietà. Esempio 2

Poniamo, ora, il caso di una piattaforma mobile, unico mezzo di proprietà di una società che la utilizza per la gestione di attività relative al proprio processo produttivo. “La macchina è dotata di un sistema che ne può limitare l’utilizzo solo a soggetti autorizzati e in determinate aree. La macchina fornisce inoltre dati di ritorno relativi allo stato presente (se in funzione, in che area), alle condizioni di utilizzo, al monitoraggio di dati sui principali componenti soggetti a usura e guasti”.

Come viene adempiuto il soddisfacimento del requisito di interconnessione/integrazione nel caso dell’esempio 2

Anche in questo secondo esempio la piattaforma soddisfa potenzialmente tutti i requisiti, proprio come nell’esempio n.1. , tuttavia, ci chiarisce ancora  ARCHITA ENGINEERING: “l’azienda acquirente avrà la responsabilità di dimostrare l’effettivo utilizzo delle funzioni di interconnessione e integrazione automatizzata. Come ricordato nella premessa di questa Guida, per l’accesso alle agevolazioni fiscali è necessario che la macchina sia effettivamente utilizzata secondo il paradigma 4.0, non solo al momento della prima interconnessione, ma per tutto il periodo in cui l’agevolazione viene applicata“.

Piattaforme di lavoro aeree e sicurezza

Sempre, ma quando si tratta di piattaforme di lavoro aeree (PLE) ancora di più, la sicurezza diviene una questione fondamentale. Tutti gli “attori”, dagli operatori di noleggio, produttori, associazioni, alle autorità di regolamentazione e imprese, collaborano per raggiungere le best practices circa l’utilizzo della piattaforma aerea. Questo obiettivo viene raggiunto, soprattutto,  attraverso due aspetti: la formazione degli operatori e la definizione di regole e norme precise.

E’ facile immaginare che utilizzare un’attrezzatura  come, ad esempio, un cestello elevatore, esponga l’operatore e le persone presenti nell’area di lavoro a diversi rischi. L’operatore, infatti, deve svolgere interventi di riparazione o installazioni ad altezze anche molto elevate.

E’ dunque di fondamentale importanza conoscere correttamente la normativa in materia, per conoscere i rischi e come evitarli. Inoltre, un aspetto che non va trascurato, è che il noleggio delle piattaforme aeree è una pratica diffusa in situazioni di lavoro occasionale e temporaneo. Diviene dunque di prioritaria importanza definire norme molto chiare e precise per tutelare anche operatori poco esperti  o saltuari. 

Fattori meccanici, come rotture, avarie, guasti, malfunzionamenti,  scelta affrettata dell’attrezzatura e altri guasti di tipo meccanico, possono davvero essere fattori ad alto rischio. A questi aspetti si aggiungono quelli ambientali, quali: terreno accidentato, condizioni meteorologiche avverse, presenza di ostacoli, interferenze con linee elettriche e altri aspetti legati all’ambiente.

Ancora, si aggiungono fattori “umani” quali: distrazioni, comportamento avventato, ebbrezza, disinformazione, formazione inadeguata. Infine, possono influire negativamente, gli aspetti organizzativi: cattiva pianificazione del lavoro, assenza di procedure di emergenza, di controlli e di verifiche.

PopUp_SMARTPASS

Insomma il quadro è abbastanza complesso e delicato tanto da richiedere la massima attenzione e un aiuto agli specifici dispositivi di sicurezza.

SMARTPASS Evo 4.0 di Tamarri S.r.l.  è la soluzione migliore per ottimizzare la sicurezza durante l’attivazione delle piattaforme aeree, di qualunque tipologia siano. Attraverso questo dispositivo, altamente innovativo, è ora possibile controllare accessi, movimenti, rilevando ostacoli anche a distanza, e molto di più!

SMARTPASS Evo 4.0  il nuovo paradigma di sicurezza by Tamarri! 😉

Manutenzione dei freni

freni carrello elevatore

Manutenzione dei freni. I freni, e tutti i componenti annessi, rappresentano uno dei sistemi fondamentali per la sicurezza di ogni veicolo. Qual è la loro funzione e come ottemperare all’adeguata manutenzione?

freni

Manutenzione dei freni. Qual è la funzione dei freni e come si ottempera all’adeguata manutenzione?

Freni e annessi, rappresentano componenti fondamentali per i veicoli in movimento. La loro  funzione principale è quella di convertire la pressione fisica esercitata da chi utilizza il mezzo sul pedale del freno.

Uno dei componenti fondamentali del “sistema” freni è la pompa freno. Facile comprendere come la qualità della pompa freno sia di primaria importanza per ottenere anche le migliori performance del veicolo. Il materiale con cui viene prodotta una pompa freno deve essere, infatti, resistente all’usura, sicuro e deve garantire livelli standard molti alti.

A questo riguardo, l’impiego della ghisa e dell’acciaio assicurano la tenuta del componente nel tempo. E’ possibile, inoltre, utilizzare l’alluminio, che permette di realizzare pompe freno più leggere, ma comunque resistenti e in grado di garantire le stesse prestazioni.

Manutenzione dei freni. Come si mantiene la sicurezza

La Tamarri S.r.l da sempre si occupa di sicurezza sul carrello elevatore.  Sempre più frequentemente giungono notizie di incidenti sul lavoro dovuti ad una scarsa e “distratta” manutenzione. Troppo spesso veniamo informati di incidenti perché la manutenzione non è stata attesa o, comunque, non da personale competente e specializzato.

manutenzione del carrello elevatore

Fondamentale, a questo riguardo, è monitorare regolarmente e con precisione il funzionamento del veicolo. Segue una dettagliata analisi e la successiva sostituzione del pezzo usurato con quello nuovo. Affinché  l’analisi sia sempre tempestiva, molte aziende sono già da tempo specializzate nell’analisi predittiva del mezzo.

Nell’ambito della sicurezza, perché le pompe dei freni di un carrello elevatore rappresentano un elemento fondamentale?

Le pompe freni sono molto importanti, non solo per le prestazioni del mezzo, ma soprattutto per gestire in sicurezza le varie attività.

Chiunque abbia avuto a che fare con i muletti avrà notato che, con il trascorrere del tempo, si assiste ad una frenata del carrello elevatore sempre meno precisa. Questo si deve alla perdita di tenuta dei gommini interni.

Ma per quale motivo i gommini tendono a diminuire la loro tenuta?
Nel corso di diversi anni, è normale che i gommini siano sottoposti alla normale usura. Inoltre, la loro durata è strettamente legata allo stile di guida dell’operatore.

Ad esempio, l’abitudine di frenare bruscamente oppure la tendenza a mantenere il piede leggermente appoggiato sul pedale del freno, sono tutti atteggiamenti che  rappresentano una minaccia per la durata dei gommini. Se i gommini vengono usurati da alcune cattive prassi, anche la pompa stessa ne subirà le conseguenze.

Manutenzione dei freni. Quali sono i campanelli d’allarme per accorgersi dell’usura dei freni?

Non è complesso accorgersi che i freni cominciano ad essere usurati. Basta essere sempre vigili e monitorare spesso il veicolo per verificarlo. Si noterà che la puntualità della frenata del carrello elevatore avviene in modo decisamente meno performante.

manutenzione

Quando, poi, il problema si acuisce, si noterà che il pedale del freno scende a vuoto. A questo punto la situazione è preoccupante e il carrello elevatore non è più sicuro: non rimane che fermarlo e chiedere aiuto all’assistenza tecnica.

In che modo si può risolvere il problema?

E’ fondamentale non sottovalutare i segnali di malfunzionamento e saper porre rimedio tempestivamente a questo malfunzionamento.  Per evitare che un inconveniente si trasformi in un grave rischio per l’operatore e per i pedoni, è fondamentale ricorrere ad un tecnico specializzato.

Se il tecnico ritiene che sia necessario sostituire la pompa del freno, interverrà direttamente nella sede del cliente. Infatti, i  gommini di tenuta non sono facilmente sostituibili da chiunque anche perché si trovano all’interno del blocco unico centrale. Si tratta, dunque, di un’operazione che richiede anche circa 2 o 3 ore di lavoro specializzato a cura di un tecnico competente.

Manutenzione del muletto: un impegno per la sicurezza

Monitorare il funzionamento del muletto significa impegnarsi quotidianamente per garantire la sicurezza sul lavoro.

Se sei alla ricerca di ricambi per l’intero impianto frenante, realizzati per garantire resistenza nel tempo, qualità eccellente e consegnati in tempi brevissimi (24/48 ore), Tamarri S.r.l è l’azienda che fa per te!

eliminare il rischio

Disponiamo dei migliori prodotti sul mercato: sicuri, collaudati e marchiati CE, per garantire ai nostri clienti lo standard qualitativo più alto del settore.😉