Guida alla manutenzione preventiva: come prolungare la vita del tuo carrello elevatore

manutenzione preventiva

La manutenzione preventiva è essenziale per garantire la longevità e l’efficienza dei carrelli elevatori. Questo articolo offre una guida completa su come eseguire una manutenzione efficace, esplorando aspetti come la revisione regolare, la cura dei componenti chiave, la pulizia accurata e l’importanza della formazione del personale. Segui questi consigli di Tamarri per mantenere i tuoi carrelli elevatori in perfette condizioni e prolungarne la vita utile.

 Importanza della manutenzione preventiva

La manutenzione preventiva è il pilastro fondamentale per assicurare la longevità e l’efficienza dei carrelli elevatori. A differenza della manutenzione correttiva, che interviene solo dopo che un problema si è manifestato, la manutenzione preventiva mira a identificare e risolvere i problemi prima che si aggravino.

Questo approccio proattivo non solo riduce i tempi di inattività, ma anche i costi di riparazione a lungo termine. Investire tempo e risorse nella manutenzione preventiva significa assicurare che i carrelli elevatori funzionino in modo sicuro e affidabile, minimizzando il rischio di guasti improvvisi.

Revisione regolare del sistema di sollevamento

Uno degli aspetti più critici della manutenzione dei carrelli elevatori è la revisione regolare del sistema di sollevamento. Questo include il controllo delle forche, dei cilindri idraulici e delle catene di sollevamento.

Le forche devono essere ispezionate per eventuali crepe o deformazioni, mentre le catene di sollevamento devono essere lubrificate e regolate correttamente per garantire un funzionamento fluido.

È inoltre essenziale verificare l’assenza di perdite nei cilindri idraulici e assicurarsi che tutti i componenti siano saldamente fissati e funzionanti.

Cura dei componenti elettrici e della batteria

I componenti elettrici e la batteria sono vitali per il funzionamento del carrello elevatore, soprattutto per i modelli elettrici. La batteria deve essere controllata regolarmente per assicurarsi che i livelli di elettrolita siano adeguati e che non vi siano segni di corrosione sui terminali.

lunga durata

Inoltre, è importante verificare il corretto funzionamento dei cavi elettrici e dei connettori, assicurandosi che non vi siano danni o usura. La manutenzione preventiva di questi componenti può prevenire problemi di avviamento e migliorare l’efficienza energetica del carrello elevatore.

Pulizia e lubrificazione

La pulizia regolare e la lubrificazione sono fondamentali per mantenere i carrelli elevatori in condizioni ottimali. La polvere, lo sporco e i detriti possono accumularsi sui componenti mobili, causando usura prematura e riducendo l’efficienza del mezzo. È importante pulire regolarmente tutte le parti del carrello elevatore, comprese le ruote, le forche e i sistemi di sollevamento.

Inoltre, la lubrificazione adeguata di cuscinetti, catene e altri componenti mobili riduce l’attrito e previene l’usura eccessiva, prolungando la vita utile del carrello elevatore.

Formazione del personale

La formazione del personale è un elemento cruciale della manutenzione preventiva. Gli operatori devono essere adeguatamente addestrati per riconoscere i segnali di allarme e sapere come effettuare controlli di routine. Un personale ben formato è in grado di identificare potenziali problemi prima che diventino gravi, segnalando tempestivamente le necessità di manutenzione.

Inoltre, la formazione continua sull’uso corretto del carrello elevatore può prevenire incidenti e danni ai macchinari, migliorando la sicurezza complessiva sul posto di lavoro.

La manutenzione preventiva: una strategia indispensabile

La manutenzione preventiva è una strategia indispensabile per prolungare la vita dei carrelli elevatori e garantirne l’efficienza operativa. Seguendo i consigli di Tamarri su revisione regolare, cura dei componenti chiave, pulizia accurata e formazione del personale, è possibile minimizzare i tempi di inattività e ridurre i costi di riparazione.

Investire nella manutenzione preventiva non solo protegge l’investimento nel carrello elevatore, ma assicura anche un ambiente di lavoro sicuro e produttivo.

Per ulteriori informazioni e assistenza nella manutenzione dei tuoi carrelli elevatori, contatta il team di esperti di Tamarri.

Come scegliere i componenti movimento-terra ideali per la vostra flotta

Come scegliere i componenti: se siete responsabili della gestione di una flotta di carrelli elevatori, sapete quanto sia cruciale mantenere le vostre macchine in perfette condizioni di funzionamento. In questo articolo scopriremo tutto ciò che dovete sapere sul buon funzionamento dei vostri muletti.

Come scegliere i componenti: la qualità dei componenti

I carrelli elevatori sono strumenti essenziali in molte industrie e la loro efficienza dipende in gran parte dalla qualità dei componenti che li compongono. In particolare, i componenti movimento-terra svolgono un ruolo fondamentale nell’assicurare la stabilità, la sicurezza e le prestazioni dei carrelli elevatori. In questo articolo, esploreremo come scegliere i componenti movimento-terra ideali per la vostra flotta, garantendo così la massima efficienza e sicurezza operativa.

Come scegliere i componenti: valutare le esigenze della vostra flotta

La prima fase per scegliere i componenti movimento-terra ideali per la vostra flotta di carrelli elevatori è comprendere appieno le esigenze specifiche del vostro parco macchine. Ogni flotta può avere requisiti diversi in base al settore in cui opera, al carico che trasporta e alle condizioni ambientali in cui lavora. Effettuate una valutazione dettagliata delle seguenti aree:

  1. Peso e capacità di carico: considerate il peso massimo che i vostri carrelli elevatori devono sollevare. Assicuratevi che i componenti movimento-terra siano progettati per gestire carichi pesanti in modo sicuro.
  2. Ambiente di lavoro: le condizioni ambientali, come la presenza di superfici accidentate, sporche o bagnate, influenzano la scelta dei componenti movimento-terra. Dovrete considerare pneumatici, ammortizzatori e altre parti in base all’ambiente di utilizzo.
  3. Tipologia di carrello elevatore: carrelli retrattili, carrelli laterali, carrelli elevatori a braccio telescopico – ogni tipo di carrello richiede componenti movimento-terra specifici per garantire prestazioni ottimali.
  4. Manutenzione preventiva: valutate la vostra strategia di manutenzione preventiva. Componenti di alta qualità possono richiedere una spesa iniziale maggiore, ma possono ridurre i costi di manutenzione nel lungo termine.

Come scegliere i componenti: consultare esperti del settore

La scelta dei componenti movimento-terra ideali può essere un compito complesso, specialmente se non siete esperti nell’ambito. In questi casi, è consigliabile consultare esperti del settore o fornitori affidabili di ricambi per carrelli elevatori. Essi possono aiutarvi a identificare i componenti di qualità che soddisfano le esigenze specifiche della vostra flotta.

Gli esperti possono anche offrire consulenza sulla compatibilità dei componenti e sulla conformità alle normative di sicurezza. Investire in relazioni di fiducia con fornitori qualificati è spesso un passo sagace per garantire la continuità delle operazioni senza intoppi.

Come scegliere i componenti: la qualità e la sicurezza

Nella scelta dei componenti movimento-terra per la vostra flotta, è fondamentale porre una forte enfasi sulla qualità e sulla sicurezza. Optare per componenti a basso costo ma di scarsa qualità può portare a guasti frequenti e a situazioni pericolose. Invece, cercate prodotti certificati e di marchi rinomati, anche se richiedono un investimento iniziale maggiore.

La sicurezza dei carrelli elevatori è di primaria importanza, poiché un malfunzionamento può comportare gravi lesioni o danni materiali. Componenti di alta qualità contribuiranno a ridurre il rischio di incidenti e aumenteranno la durata della vostra flotta.

Monitorare e mantenere i componenti

Una volta scelti i componenti movimento-terra ideali, la gestione della vostra flotta non si esaurisce. È essenziale implementare un programma di monitoraggio e manutenzione regolare per garantire che i componenti continuino a funzionare in modo affidabile nel tempo. La manutenzione preventiva può aiutare a prevenire costosi guasti e prolungare la vita utile dei componenti.

Scegliere i pezzi di ricambio: massimizzare l’efficienza e la longevità dei carrelli elevatori, riducendo il rischio di incidenti

Scegliere i componenti movimento-terra ideali per la vostra flotta di carrelli elevatori è una decisione critica che influisce direttamente sulle prestazioni e sulla sicurezza delle vostre operazioni. Prendetevi il tempo necessario per valutare attentamente le esigenze della vostra flotta, consultare esperti del settore e investire in componenti di alta qualità.

mponentistica

Questo approccio vi aiuterà a massimizzare l’efficienza e la longevità dei vostri carrelli elevatori, riducendo al contempo il rischio di incidenti e costosi tempi di inattività.

Manutenzione predittiva

manutenzione predittiva

Manutenzione predittiva: Machine Learning e Artificial Intelligence per una politica manutentiva vincente all’interno della tua azienda.

Manutenzione predittiva e approcci data-driven

Nell’ultimo decennio si è parlato molto di applicazioni di Machine Learning e di Artificial Intelligence nell’ambito delle politiche aziendali di manutenzione, tanto da arrivare a considerarle come la panacea di tutti i problemi.

Come sempre, con il tempo, si è poi compreso che non esiste una politica migliore di altre. Per quanto riguarda la manutenzione, infatti, ogni azienda deve cercare di trovare la strategia migliore che, spesso, non consiste in una politica univoca, ma in un mix di diverse, ma corrette strategie.

Manutenzione predittiva: l’evoluzione delle strategie manutentive nel tempo

Negli anni passati l’interesse per la manutenzione non è mai stato centrale nell’agenda dei CEO. Dopo la pandemia, tuttavia, sono sempre più numerosi i manager aziendali che rivolgono il loro interesse a questo aspetto, ormai divenuto centrale.

manutenzione predittiva

Il motivo è comprensibile: in tempo di Covid i punti critici delle aziende sono emersi in modo più evidente: fragilità e rigidità aziendale. Da qui la necessità di una trasformazione in aziende flessibili e robuste in grado di sopportare crisi ed emergenze improvvise. Non solo: aziende robuste sono soprattutto quelle che, oltre a reggere l’emergenza, riescono anche a trarne vantaggio.

Chiarito ciò, si risulta chiaro che la manutenzione non è più solo fondamentale per sostenere la continuità operativa, ma anche come soluzione per garantire l’efficienza produttiva. Adattarsi in modo proficuo ed efficiente a contesti in rapida mutazione, diventa ora più che mai fondamentale.

Manutenzione predittiva: le politiche di manutenzione

Politica di manutenzione ed evoluzione storica dell’ingegneria di manutenzione procedono di pari passo. Entrambe, poi, seguono il livello di conoscenza dell’impianto.

Dalla manutenzione correttiva, poco efficace ai fini dell’efficienza di un impianto, si è passati alla manutenzione preventiva su base statistica. Cioè, sulla base dei dati storici raccolti e dei modelli di costo, viene stabilito il momento in cui sostituire il componente o l’impianto, per evitare il guasto. Naturalmente, una strategia di questo tipo non si addice ai guasti accidentali, ma solo a quelli dovuti ad usura.

Per poter pianificare in modo economico ed efficiente l’intervento manutentivo, è fondamentale la capacità di raccogliere dati sullo stato di salute dell’impianto in seguito alle diverse ispezioni e alla capacità di prevedere la vita residua. Solo così sarà possibile una politica manutentiva efficace.

Molto spesso queste strategie sono considerate come politiche di riduzione dei costi di manutenzione in quanto si ripropongono come obiettivo principale quello di evitare il guasto e, se non è possibile, di ridurre al minimo l’impatto sulle performance dell’impianto.

Negli ultimi anni, poi, molte aziende hanno compreso l’importanza di investire nell’acquisizione di segnali deboli dagli impianti, come la corrente assorbita, le temperature dei componenti, la variazione nel consumo energetico e le vibrazioni. Tutto ciò, naturalmente grazie all’avvento di tecnologie come i sensori low cost e cloud computing. E’ così che si è approdati alle nuove politiche di manutenzione predittiva.

Manutenzione predittiva: la raccolta di dati e il giusto equilibrio tra le politiche predittive

Già da molti anni si parla e si pratica la manutenzione predittiva. Ma è  proprio in seguito ad una capacità di raccolta dati sempre più elevata che si è arrivati a sfruttare in pieno la manutenzione predittiva.

Ma qual è il modo migliore per generare profitto? Il primo step è quello di procedere con un’analisi costi-benefici. Senza dubbio la manutenzione correttiva implica investimenti molto bassi, ma può indurre a costi molto elevati per il fermo o per la riparazione. Inoltre, possono esserci conseguenze spiacevoli in termini  di costi anche per la mancata previsione del momento in cui in cui si verificherà il guasto.

La manutenzione preventiva, invece, potrebbe portare all’inconveniente di una rischiosa presunzione di sicurezza. Inoltre tale politica non corrisponde unicamente con l’intelligenza artificiale applicata alla manutenzione. Infatti esistono tecniche predittive di campo e tecniche data-driven.

controllo del mezzo

Entrambe sono ottime strategie per individuare prontamente un malfunzionamento. Tuttavia le tecniche predittive di campo si sono rivelate più efficaci per individuare difetti di natura meccanica. Si aggiunge a ciò che le tecniche di campo, rispetto a quelle predittive sono meno vincolate allo storico dati.

Dunque, lo scenario post-Covid porta, al vertice delle priorità, la manutenzione.

Che si tratti di manutenzione correttiva, manutenzione predittiva di campo o di tecniche data-driven, nelle agende dei direttori, la manutenzione si trova al primo posto, ormai fondamentale e imprescindibile.

Vantaggi e svantaggi di ognuna di queste strategie ormai sono chiari. Così come è sempre più evidente che non si tratta ormai di scegliere una o l’altra, ma un mix di ognuna. Quindi, scegliere il giusto equilibrio tra le diverse politiche è la strategia manutentiva vincente.

La Tamarri è sempre impegnata ad individuare la politica di manutenzione più adatta e all’avanguardia per i tuoi carrelli elevatori.😉

 

 

La legislazione che regola i carrelli elevatori

la legislazione del carrello elevatore

La legislazione che regola i carrelli elevatori può essere un infallibile vademecum per il proprietario del muletto e per una corretta analisi del rischio.

norme che regolano il carrello elevatore

La legislazione che regola i carrelli elevatori: uno strumento di controllo

Chiunque possieda un carrello elevatore  è tenuto a rispettare rigorosamente le attività di manutenzione  e dei controlli di sicurezza che devono essere effettuati sul carrello per legge e fino all’esaurimento della sua attività lavorativa.

E’ sempre più forte e condivisa, presso le aziende che si occupano di movimentazione, la necessità di disporre di un parco carrelli efficiente e sicuro per tutti coloro che operano in questo comparto.

In Italia la legislazione relativa ai carrelli elevatori e alle  attrezzature del settore viene regolata da norme molto precise e rigorose rivolte al costruttore, al distributore, all’utilizzatore ed al servizio assistenza.  Si tratta di un settore che, se non ben tutelato, può comportare, e ha comportato, infortuni sul lavoro molto seri. Per questo è un comparto particolarmente attento alla sicurezza.

Per un controllo periodico ed efficace del carello, la manutenzione preventiva e programmata è un impegno imprescindibile per garantire la funzionalità ottimale di tutte le sue componenti principali, dal sistema frenante al gruppo di sollevamento, fino al sistema di comando.

Decreti e circolari che regolano i carrelli elevatori

Analizziamo insieme solo alcuni tra i più importanti decreti che regolano il comparto dei carrelli elevatori. Tra questi, l’unica legge che è stata rivista e ormai superata è il D.P.R. 547 del 1955.  Questa norma si occupava della prevenzione degli infortuni sul lavoro e rappresentava un riferimento fondamentale sia per i costruttori che per chi utilizza i carrelli elevatori.

Nonostante sia stata poi superata, in seguito alla progressiva evoluzione dei mezzi, questa legge rimane tuttora un importante punto di riferimento per costruttori e tutti gli operatori del settore.

Gli altri decreti e circolari relativi ai mezzi di movimentazione, forniscono indicazioni, taluni ai costruttori, altri ai distributori, ai datori di lavoro e all’operatore che lo utilizza.

In particolare è rivolto al costruttore il D.L. 304 del 10 settembre 1991 che indica le specifiche tecniche e le prove da eseguire sul carrello, rispettando le direttive comunitarie 6/663 e 89/240.

Rivolto al costruttore è anche il D.P.R. 459 del 24 luglio 1996 (Direttiva Macchine) che, sempre in riferimento alle direttive comunitarie, tutela i criteri di sicurezza, la salute dell’operatore e i requisiti dell’ambiente in cui opera il carrello. E ancora il D.I.R. 73/23 che definisce i requisiti del materiale elettrico fornito dal costruttore.

Particolarmente importante la Circolare 8/2001 Ministero dell’Industria-Carrelli Elevatori, per ridurre il rischio, purtroppo ancora molto diffuso, di rovesciamento accidentale del carrello.

Le norme che regolano le attrezzature

Come dicevamo i decreti non regolano solo le disposizioni relative al carrello elevatore, ma riguardano anche le attrezzature. E’ rivolta al datore di lavoro ma anche al lavoratore, il D.L. 626/94 del 19 settembre 1994, la legge generale che tutela la sicurezza sul lavoro. In particolare, richiede azioni di manutenzione periodica per garantire nel tempo funzionalità e attinenza ai requisiti tecnici di sicurezza richiesti.

catene di sollevamento

Non solo controlli di sicurezza  da effettuare sul carrello con l’obbligo di fornire  le istruzioni d’uso, ma anche verifica periodica e costante degli organi di sicurezza, delle catene di sollevamento, delle forche, degli schermi protettivi delle parti in movimento, delle targhette di identificazione. Dunque, la legge 626 nell’art.35 comma 4 lettera c, estende l’obbligo di manutenzione periodica anche a tutte le attrezzature.

Così come il D.I.R. 95/63 che definisce i requisiti minimi di sicurezza e salute nell’uso delle attrezzature di lavoro che il datore di lavoro deve obbligatoriamente adottare, e le modalità di sicurezza che gli operatori devono obbligatoriamente adottare.

Per una verifica controllata e condivisa con le Autorità di Vigilanza  lungo un periodo di 5 anni dalla data dell’ultima registrazione oppure fino alla messa fuori servizio, il D.L. 359 del 4 agosto 1999 richiede al datore di lavoro di effettuare i controlli periodici e registrarne i risultati. Il documento prodotto “seguirà” la macchina ovunque verrà utilizzata.

Naturalmente alcune circolari come la Circolare 3/2001 Ministero del Lavoro “ricordano” le verifiche periodiche a cui provvedere in materia di carrelli elevatori e relativi accessori.

Per maggior chiarezza,  il D.L. 81/08 (art. 71 comma lettera a e lettera b) recita testualmente:

“a) le attrezzature siano oggetto di idonea manutenzione al fine di garantire nel tempo la permanenza dei requisiti di sicurezza”

“b) siano curati la tenuta e l’aggiornamento dei registri di controllo delle attrezzature di lavoro”.

Controllo e verifica degli organi di sollevamento

Gli organi di sollevamento rappresentano la parte cruciale di tutto il carrello a livello funzionale, quindi anche per quanto concerne la sicurezza dell’operatore. In particolare il controllo delle catene è regolato dal D.P.R. 547 del 1955 (art. 179). Questo articolo stabilisce che debbano essere sottoposte a verifiche trimestrali.

E’ tassativo il dovere di sostituirle tempestivamente qualora si evidenzi una condizione di usura o un allungamento che superi la misura indicata dal costruttore.

Per questo sarà opportuno verificare la lunghezza delle catene attraverso gli appositi strumenti di precisione come calibri o righe millimetrate.

Infine il controllo dei tubi idraulici deve essere eseguito almeno una volta all’anno ed è regolato dalla circolare del Ministero del Lavoro del 1 febbraio 1979 n. 9.  La circolare prevede un’analisi visiva dello stato dei tubi e dei loro raccordi. Inoltre stabilisce che  i tubi in pressione debbano essere sostituiti almeno ogni 2 anni.

La Tamarri S.r.l. : un partner competente

Nel prossimo articolo ci occuperemo della manutenzione e smaltimento delle batterie da trazione, e della formazione del personale che opera nel complesso settore dei carrelli elevatori.

La Tamarri S.r.l. è un partner competente da sempre impegnato sul fronte della tutela della sicurezza. E’ a tua disposizione per aiutarti a comprendere meglio la legislazione e per fornirti gli strumenti necessari per adempiere alle norme in vigore. Calibri, righe millimetrate, e ancora taglia-catene e altri strumenti di precisione, tutto a tua disposizione!😉