Il decreto Aiuti ter Approvato dal Cdm : nel nostro articolo individueremo le misure più importanti.
Il decreto Aiuti ter: potenziati i crediti di imposta
Si prospetta un anno difficile per famiglie e aziende italiane. E’ crisi energetica, e sono previsti dagli esperti pochi margini di manovra per il nuovo governo, mentre in Europa servirebbe “una compattezza che non è scontata” come ha avuto modo di affermare l’economista Michele Polo.
Nel frattempo cosa sta accadendo per prepararsi a sostenere le imprese? Lo scorso venerdì 16 settembre è stato approvato il provvedimento (clicca qui per leggere la bozza) che stabilisce estesi e potenziati i crediti di imposta per elettricità e gas per le industrie energivore (previsto anche un credito per le piccole imprese). Il provvedimento è stato approvato dal Consiglio dei ministri e in totale stanzia 14 miliardi di euro.
Inoltre sono previsti anche tagli fiscali sui carburanti fino al 31 ottobre. E’ stata invece archiviata alla Camera la pratica del decreto Aiuti bis con le novità sul Superbonus e le altre misure energetiche, anche se il testo deve ancora essere approvato definitivamente dal Senato. Infine, stanno per arrivare le nuove norme del decreto Aiuti ter.
Il decreto Aiuti ter: facciamo il punto
Tra le principali misure del provvedimento, illustrate dal premier Mario Draghi, emergono l’estensione e il potenziamento dei crediti di imposta per le industrie con elevati consumi di energia, la proroga del taglio delle accise sui carburanti, oltre a vari interventi per la liquidità delle imprese.
Per essere più chiari: il decreto proroga a ottobre e a novembre 2022 i crediti di imposta per elettricità e gas alle imprese, rafforzandoli; tali crediti salgono al 40% delle spese sostenute per gli acquisti di energia elettrica e gas, da parte delle aziende a forte consumo energetico.
Per usi diversi da quelli termoelettrici, anche le imprese che non sono quelle a forte consumo di gas, potranno beneficiare del medesimo credito del 40%.
Il provvedimento prevede anche “un credito di imposta del 30% per le spese elettriche, riconosciuto alle imprese con contatori di potenza disponibile pari o superiore a 4,5 kW, diverse dalle aziende a forte consumo di energia elettrica”
Questo schema sarà confermato fino al 30 settembre 2022, con crediti del 25% (per le imprese con elevati consumi) e del 15% per le imprese con contatori di potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW.
E i carburanti? Per quello che riguarda i carburanti, sono prorogati i tagli fiscali su gasolio, benzina, gpl e metano fino al 31 ottobre 2022.
Per quanto riguarda i finanziamenti bancari concessi al tasso più basso (in linea con il Btp) per il pagamento delle fatture energetiche, le imprese in difficoltà per il caro bollette potranno ottenere garanzie gratuite da Sace (Servizi assicurativi e finanziari per le imprese)
Circa la nuova capacità di rigassificazione, il decreto si arricchisce di un articolo (14-bis) al dl 50/2022, secondo cui “le disposizioni di cui al presente articolo si applicano alle istanze presentate ai sensi del comma 5 anche qualora, in sede di autorizzazione di cui al comma 2, siano imposte prescrizioni, sopravvengano fattori che impongano modifiche sostanziali o localizzazioni alternative”.
Infine, per gli extra-profitti delle rinnovabili ai sensi del decreto 4/2022 (art. 15-bis), si prevede che i relativi proventi “sono versati dal Gse entro il 30 novembre 2022 in modo cumulato per il periodo da febbraio ad agosto 2022 e su base mensile per i mesi successivi, all’entrata del bilancio dello Stato e restano acquisiti all’erario fino a concorrenza dell’importo complessivo di 3.400 milioni di euro”.
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