Il rallentamento del carrello in aree specifiche

Il rallentamento del carrello. La sicurezza dei veicoli all’interno dei magazzini e delle aree produttive è un tema fondamentale che necessita di dispositivi sempre più sicuri e tecnologici. La Tamarri è da sempre in prima linea per ricerca e distribuzione delle migliori soluzioni in questo ambito.

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Il rallentamento del carrello: una questione di sicurezza

Quello della sicurezza è un argomento molto sentito all’interno dei magazzini e delle aree produttive in genere. In particolare quello del rallentamento del carrello in aree specifiche e in zone particolarmente sensibili.

schema rallentamento incrocio

Le leggi sulla sicurezza sul lavoro sono sempre più specifiche e severe, così come i regolamenti. I magazzini, seppur altamente automatizzati, devono tenere conto di molte variabili, spesso inaspettate. Ad esempio i movimenti dei pedoni all’interno di specifiche aree di manovra, corridoi “ciechi” nei quali i mezzi fanno manovre.

Entrano dunque in gioco dispositivi e soluzioni sempre più tecnologiche e di elevato livello, gestite e comandate da remoto attraverso siti web, cellulari e tablet.

Su questo aspetto fondamentale Tamarri ha voluto dare il suo contributo.

Leggi come!😉

Tamarri e il rallentamento in zona e in area

La Tamarri S.r.l. ha creato il dispositivo per il rallentamento del carrello elevatore attraverso la combinazione altamente tecnologica di sensori e trasmettitori. Ma vediamo come.

Cosa fa
Con la combinazione di diversi sensori e trasmettitori della gamma STS, è possibile rallentare il carrello in aree medio grandi, come per esempio aree produttive, corridoi, magazzini con alta densità di pedoni, o in aree specifiche, come ad esempio passaggi pedonali, incroci, uffici. Analizziamo ora i dispositivi utilizzati all’interno dell’ecosistema STS.

Dispositivi utilizzati e dati tecnici dei singoli componenti

STS90A dispositivo carrello 12-24V

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DISPOSITIVO CARRELLO, è il fulcro centrale del sistema, adibito alla raccolta dei segnali, dei dati e della parametrizzazione del sistema. Presenta 2 relè a bordo per controllo accessi e riduzione velocità, sensore d’urti.

Trasmettitori alimentati fissaggio a muro 

Questi trasmettitori permettono di automatizzare il rallentamento e la ripresa della velocità del mezzo in aree specifiche

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• STS95 trasmettitore di limitazione in area
• STS94 trasmettitore di ripristino funzioni
• STS99 trasmettitore di limitazione in zona

Sono equipaggiati di una batteria tampone ricaricabile LIR2450 per coprire i periodi di blackout, per i quali è necessaria alimentazione esterna (sono dispositivi consigliati).

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Trasmettitori a pila fissaggio a muro:
• STS95P trasmettitore di limitazione in area
• STS94P trasmettitore di ripristino funzioni
• STS99P trasmettitore di limitazione in zona

Molto più semplici da applicare, ma che necessitano di manutenzione periodica (sostituzione della pila CR2450 3,6Vogni 6/8 mesi).

I trasmettitori di limitazione in zona STS95 e STS95P vengono normalmente utilizzati per gestire i varchi di accesso nelle zone a rischio. Quando il dispositivo carrello STS90A entra nella “bolla” del sensore il relè k2 si chiude, la luce del dispositivo da verde diventa arancione e la velocità viene ridotta. Lo stato del relè rimane tale, anche quando si esce dalla zona di intercettazione del sensore o se si spegne e si riaccende il mezzo.

I trasmettitori di ripristino funzioni STS94 e STS94P, rappresentano gli antagonisti dei trasmettitori di rallentamento. Quando il carrello precedentemente rallentato entra nella “bolla” del sensore, il relè k2 si riapre e  la luce del dispositivo torna verde ripristinando la velocità standard del mezzo.

I trasmettitori di limitazione in area STS99 e STS99P vengono utilizzati per limitare la velocità dei mezzi in aree ristrette, passaggi pedonali, aree di ristoro, incroci e uffici. Quando il dispositivo carrello STS90A entra nella zona del sensore, il relè k2 si chiude, la luce del dispositivo diventa rossa e la velocità del mezzo viene limitata.

Dopo un determinato lasso di tempo espresso in secondi – impostabile attraverso SafeTApp – dal momento in cui il mezzo esce dalla “bolla” del sensore, il relè k2 si riapre, la luce del dispositivo torna verde e viene ripristinata la velocità standard del mezzo.

Informazioni generali di utilizzo e di montaggio

Il dispositivo STS90A, va montato preferibilmente sul tettuccio del carrello. Possono essere attivati sia il controllo accessi che controllo urti, anche se la specifica funzione della limitazione del sollevamento non li richiede.

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Esempi di applicazione dei sensori STS94-STS95 per il rallentamento in zona.

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Esempi di applicazione dei sensori STS99 per il rallentamento in area.

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Un controllo completo grazie alla APP SafeTApp

Grazie alla piattaforma STS in cloud, tutti i dispositivi e trasmettitori della serie STS sono gestibili attraverso la nostra applicazione Android gratuita. Attraverso un semplice cellulare o tablet è possibile quindi gestire tutti i parametri dei dispositivi: rallentamento mezzi in area e in zona, anticollisione, pedone, apriporta, segnalazioni semaforiche, e molto altro!

Distanze, tempi e tutte le parametrizzazioni dei singoli dispositivi possono essere comodamente effettuate attraverso la SafeTApp.

Tutti i dispositivi e trasmettitori della serie STS, nonché i sistemi con essi realizzati, NON sono da considerarsi DPI (DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE) e NON sostituiscono tali dispositivi di cui l’utente deve essere fornito secondo diposizioni di legge. Rappresentano tuttavia un valido aiuto alla sicurezza in tutti i settori.

La vendita dei sistemi STS è riservata alle sole officine specializzate del settore.

La Tamarri S.r.l. continua il suo impegno concreto per la sicurezza sul lavoro. Infatti in collaborazione con DOT-net, Tamarri ha sviluppato un sistema che, insieme a diverse altre caratteristiche, ha anche quella del rallentamento in area! Scopri di più sulla pagina dedicata della Piattaforma STS

Dicembre: è tempo di inventario

inventario di magazzino

Dicembre: è tempo di inventario. Pianificare  l’organizzazione del magazzino è un aspetto fondamentale e da non sottovalutare. Automatizzare per ottimizzare la gestione? Pianifichiamolo.

Dicembre: è tempo di inventario. L’organizzazione del magazzino, per standard elevati di tecnologia

E’ diffuso il pensiero secondo cui non è poi così importante un’organizzazione sistematica e razionale del magazzino. In modo alquanto superficiale si ritiene che la gestione del magazzino non abbia a che vedere con un aumento degli standard di tecnologia e sofisticazione.

Naturalmente siamo ben lontani dalla realtà…

Con questo atteggiamento semplicistico si sorvola su tutte le conseguenze, anche importanti, che potrebbero derivare all’interno dell’azienda. L’organizzazione del magazzino è, al contrario, un aspetto cardine per ogni azienda, grande e piccola che sia, così come la sua gestione.

In questo articolo, vogliamo chiarire proprio alcuni aspetti che riguardano l’inventario.

Dicembre, è tempo di inventario: come organizzare l’inventario del magazzino

E’ arrivato dicembre, il mese del Natale, delle feste da trascorrere in famiglia o con gli affetti più cari, e poiché chiude l’anno, è anche il mese dell’inventario di magazzino.

Analizziamo, allora, gli aspetti di una delle attività fondamentali con cui ogni impresa deve confrontarsi alla fine dell’anno, propedeutica all’efficienza e alla competitività dell’intera azienda per gli anni a venire.

La pratica dell’inventario o dello stocktaking, per usare un termine più internazionale, prevede prima di tutto l’analisi delle rimanenze di magazzino, cioè i beni destinati alla vendita, o utilizzati per creare i prodotti da rivendere, che rimangono in giacenza alla chiusura dell’esercizio. Si possono così classificare:

Materie prime e semilavorati
Materie sussidiarie e di consumo
Prodotti in corso di lavorazione
Merci destinate alla rivendita
Prodotti finiti

Dicembre, è tempo di inventario. Tutt’altro che semplice

Quando arriva il momento di redigere il bilancio finale dell’esercizio di un’impresa, è altresì necessario rilevare le quantità fisiche dei beni in giacenza da valorizzare. Questo aspetto è anche normato dall’art. 2426, numero 9 del c.c., che prevede che le rimanenze di magazzino siano valutate in bilancio al minore tra il costo d’acquisto o produzione ed il valore di realizzazione deducibile dal mercato.

inventario

Sia che si tratti di una piccola media impresa, che di realtà più articolate e complesse, procedere all’inventario di magazzino è un processo tutt’altro che semplice.

Solitamente è una pratica poco amata da chi deve organizzarla, inoltre si tratta di un’incombenza spesso considerata superflua rispetto ad altre attività apparentemente più proficue per il proprio business dell’azienda.

Dicembre, è tempo di inventario: una pratica irrinunciabile

In realtà, a differenza di quello che potrebbe sembrare, è impossibile rinunciare all’inventario del magazzino: avere sotto controllo le giacenze al termine di un dato periodo permette di evitare problemi con produzione e riordini. Ciò vale soprattutto per chi gestisce un e-commerce online, per cui l’inventario risulta indispensabile per ridurre le differenze tra giacenze fisiche e contabili.

Non dimentichiamo, inoltre, che la tenuta della contabilità di magazzino risulta obbligatoria, in alcuni casi.

Ai sensi dell’art. 14 co. 1 lett. d) del D.p.r. 600/1973 e dell’art. 1 del D.p.r. 695/1996, infatti, sono obbligati alla tenuta delle scritture ausiliarie di magazzino:

– le società di capitali;
– gli enti pubblici e privati commerciali;
– gli enti non commerciali, limitatamente all’attività commerciale;
– le società di persone ed i soggetti ad esse equiparate in contabilità ordinaria;
– le persone fisiche esercenti attività d’impresa in contabilità ordinaria;
– i soggetti non residenti, limitatamente alle attività commerciali esercitate in Italia mediante stabili organizzazioni;

Tali categorie, per essere tenute all’obbligo, devono superare determinati valori di ricavi e rimanenze. A questo punto la normativa si fa più specifica per chiarire le diverse posizioni…chiarire…diciamo che specifica alcuni requisiti aziendali. Nel complesso, come sempre, la normativa si fa complessa quando non farraginosa. La tendenza che nasce spontanea è quella di vedere questo tipo di pratica, poco gestibile.

C’è però una buona notizia! Almeno dal 2019 è possibile gestire un magazzino in modo più veloce, semplice e preciso, grazie alle tecnologie ed alla digitalizzazione, che senz’altro hanno favorito il processo di automatizzazione delle pratiche.

Analizziamo ora i vantaggi di una gestione razionale e ordinata del magazzino.

Dicembre, è tempo di inventario:  i vantaggi

Garantire l’efficienza del processo produttivo

Un inventario efficace deve essere preciso e periodico. Se effettuato costantemente, seguendo le scadenze previste, permetterà di ottimizzare il controllo delle merci evase e ricevute, assicurando un servizio veloce e funzionale che verrà apprezzato dai clienti.

stoccaggio

Conoscere le giacenze

Se, al contrario, la gestione dell’inventario sarà poco precisa e non costante, creerà disordini e dubbi circa le giacenze, con tutte le problematiche che ne derivano.

Un aspetto fondamentale per monitorare lo stato di fatto in magazzino è l’ordine, la precisione nel tracciamento delle operazioni, nonché una periodica verifica generale.

Modalità  e strumenti per l’inventario di magazzino

Esistono diverse modalità per redigere un inventario di magazzino. Inutile dire che non esiste una modalità unica e che ogni azienda, a seconda delle dimensioni e dalla struttura del magazzino, deve trovare quella migliore per la sua dimensione e tipologia.

Vediamo insieme i più utilizzati:

Carta e penna: gli strumenti tradizionali

Si può partire da carta, penna e calcolatrice, ultimamente “snobbate”, dagli ambienti più digitali, anche se in realtà dovrebbero continuare ad essere la base. Strumenti tradizionali, ma insostituibili come base per tenere sotto controllo il magazzino, soprattutto per realtà più ridotte.

Che gli strumenti siano carta e penna o i più sofisticati sistemi, si parte sempre dalla suddivisione dei prodotti in categorie. Il secondo step consiste in un ulteriore suddivisione dei prodotti che si esauriscono con maggiore velocità. Questo servirà a tenere d’occhio le categorie che necessitano di riordini più frequenti. Sarà opportuno anche annotare, accanto ad ogni macro categoria, i nominativi dei fornitori ed il livello di scorta minimo richiesto.

Ora è il momento di etichettare gli scaffali e catalogare i prodotti in apposite tabelle in grado di mostrare chiaramente la suddivisione fisica all’interno del magazzino. Come? Ad esempio indicando per ogni prodotto, la categoria di appartenenza, la data di arrivo, il costo, la quantità, ecc.

Naturalmente è fondamentale aggiornare periodicamente le tabelle per evitare errori.

Scegliamo il digitale: Excel

In assenza di un software gestionale, uno strumento ancora molto valido è il Foglio Excel che permette di gestire il magazzino in modo semplice e veloce
Tra  l’altro questo strumento permetterà di poter disporre alla fine dell’anno di tabelle riassuntive dettagliate che ottimizzeranno il controllo al termine dell’esercizio.

 

Per creare l’inventario di magazzino con Excel, bisogna innanzitutto utilizzare tre diversi fogli:
_ uno per i prodotti, dove riportare l’elenco con le rispettive informazioni
– per le operazioni relative al carico, con data di arrivo e quantità presente in magazzino
– per l’evasione della merce

Se abbiamo a che fare con un magazzino che si occupi sia di prodotti semilavorati che di prodotti finiti, è consigliabile utilizzare tre fogli per ogni categoria. I fogli andranno poi collegati tra loro per una visione complessiva che contribuisca ad eliminare il rischio di errori e ritardi. È anche possibile automatizzare queste  le operazioni.

Esistono molteplici modelli di fogli Excel, on line, precompilati e molto pratici. Naturalmente è fondamentale che i fogli siano mantenuti costantemente aggiornati.

La scelta più completa: il software di gestione

Sicuramente la scelta ottimale, pratica e veloce, ma anche la più precisa,  immancabile in un magazzino più ampio e strutturato, è il software di gestione.
Grazie ad uno strumento di questo tipo, è possibile controllare ogni operazione interna al magazzino, semplificando e velocizzando molto l’attività di inventario, anche attraverso l’automazione dei processi.
Controllare le giacenze con un software di gestione costantemente aggiornato ottimizzerà e velocizzerà notevolmente anche le operazioni di calcolo alla chiusura dell’anno di esercizio.

software per inventario

Inoltre, e non meno importante, il software gestionale consente di conservare lo storico. Questo consentirà di poter risalire e di individuare eventuali errori in modo semplice e veloce.
Naturalmente questo strumento può essere personalizzato in relazione alle necessità aziendali e ai diversi flussi produttivi.

Automazione, per un’azienda competitiva

Come già precisato più volte se vogliamo impegnarci ad aumentare la competitività della nostra azienda sul mercato, dobbiamo partire proprio da un’organizzazione ottimale del magazzino.

Tra i criteri di gestione del magazzino,  quello dedicato all’automazione è senza dubbio da ritenersi tra i principi di performance più efficaci.

Ma come ogni processo serio e strutturato, è necessario pianificarlo con molta attenzione. Per procedere in modo strategico e strutturato è necessaria l’analisi particolareggiata delle necessità aziendali,  partendo proprio dal magazzino. 

Naturalmente il secondo step, non meno importante, è la valutazione del budget. Sì, perché la scelta di un sistema automatizzato anche per l’inventario richiede investimenti a volte importanti, e il cosiddetto ROI potrebbe essere recuperato in tempi piuttosto lunghi.

Scegliere il partner giusto, affidabile e puntuale può essere una scelta che, soprattutto all’inizio dell’attività può permettere all’impresa di contenere i costi e avere un controllo preciso delle giacenze attraverso piattaforme B2B come quella offerta dal nostro portale.

Ecco perché, scegliere un fornitore che sappia come gestire i suoi prodotti e le sue scorte è fondamentale per il tuo business! Anche per il prossimo anno, scegli Tamarri S.r.l.

🎅 Tamarri S.r.l. ti augura un Natale sereno, all’insegna dei progetti più luminosi per l’anno che verrà! 🎄

Incidenti sul carrello elevatore

sicurezza

Incidenti sul carrello elevatore. Purtroppo si sente parlare ancora troppo spesso di incidenti sul lavoro. In questo articolo vogliamo parlarvi degli incidenti più comuni con il carrello elevatore perché la consapevolezza è prevenzione.

Incidenti sul carrello elevatore. Incidenti sul lavoro, ancora troppo frequenti.

Le cronache, ancora oggi, ci riportano troppo spesso notizie drammatiche che riguardano incidenti sul lavoro, e i magazzini con i carrelli elevatori, non fanno eccezione.

Stupisce perché gli strumenti per limitarli non mancano, anche se troppo spesso non vengono utilizzati. La tecnologia negli ultimi anni ha fatto passi da gigante e con lei la sicurezza. E’ sempre bene ricordare, comunque, che oltre ai dispositivi è sempre fondamentale la prudenza, la competenza dell’operatore e la supervisione del responsabile dei lavori nonché del titolare dell’azienda.

E’ bene ricordare che quella sul carrello elevatore è una mansione pericolosa, di cui durante l’attività, non tutti sono sempre coscienti. Inoltre, spesso capita che solo nelle aziende più strutturate, la mansione del carrellista venga svolta da uno specialista. In troppi casi, ancora, il muletto viene condotto da personale non specializzato e non formato, ogni qualvolta ne abbia necessità.

Dovrebbe essere ovvio che ciascun operatore che utilizza il carrello elevatore, debba essere in possesso di adeguata formazione, in pratica sia specializzato proprio per quella delicata mansione.

Certo, quello che appare come un principio ovvio, è difficile da applicare nelle aziende di minori dimensioni che, fuori regola, rischiano in primis l’incidente, ma anche le ammende dell’Autorità competente .

Dunque, i cosiddetti “muletti” sono mezzi fondamentali purché utilizzati in modo appropriato e sempre da operatori addestrati in modo adeguato.

Proprio perché i  carrelli elevatori continuano ad essere “coinvolti” in  incidenti, in questo articolo vi parleremo di alcuni tra gli infortuni più comuni che possono accadere.

Incidenti sul carrello elevatore: le tipologie più comuni

La prima causa in assoluto, madre di tutti gli incidenti, è l’impreparazione del guidatore, privo di formazione, cioè addestrato male o addirittura non addestrato.


Può succedere, solo per fare un esempio, che un operatore inesperto o insufficientemente addestrato  non sappia come reagire in un ambiente di lavoro che cambia. Per questo motivo ogni azienda deve garantire formazione e supervisione adeguata dei guidatori.

Rimanere incastrati tra un carrello elevatore e un’altra superficie

Questa è la prima causa di decesso sul luogo di lavoro, anche se basterebbe un semplice accorgimento per evitare circostanza così drammatica.
Da studi recenti condotti dall’Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro (OSHA) emergono dati allarmanti sugli operatori di carrelli elevatori che  confermano i casi di ribaltamento come una delle principali cause di incidenti mortali sul luogo di lavoro. In questo tragico evento accade che l’operatore rimanga “intrappolato” tra il carrello elevatore e il pavimento, con conseguente trauma esteso al cranio o alla parte superiore del corpo.

Incidenti di questo tipo si potrebbero evitare semplicemente indossando correttamente le cinture di sicurezza, pratica ancora poco utilizzata tra gli operatori e poco controllata dai responsabili dell’area di lavoro.

Velocità del carrello elevata

Capita che l’operatore, dopo anni di lavoro sul carrello, tenda ad acquisire confidenza con il mezzo e, in alcuni casi, ad una guida imprudente e poco sicura.

area di lavoro

La velocità eccessiva, infatti, riduce il tempo di reazione del conducente che potrebbe non riuscire a fronteggiare eventuali collisioni o pericoli.

Carico troppo elevato

Questa evenienza, purtroppo, capita ancora troppo frequentemente in tutti i tipi di industrie, grandi o piccole. Le normative, invece, incoraggiano i conducenti a trasportare i carichi il più vicino possibile al suolo per evitare ribaltamenti.

Attenzione alle curve

La stabilità dei carrelli elevatori è progettata per carichi pesanti. Quando sono privi di carico perdono stabilità, soprattutto in curva. Anche di questo deve tenere conto l’autista.

Dunque, il comportamento migliore è quello di rallentare prima della curva e procedere a bassa velocità proprio per evitare ribaltamenti.

Segnaletica insufficiente

Nei magazzini, nei cantieri o ovunque si verifichi traffico di pedoni e veicoli, è necessario che le zone di passaggi di questi ultimi siano correttamente contrassegnate. La segnaletica usata e disposta correttamente può fare la differenza in quanto mette in allerta le persone da eventuali pericoli.

Tra i vari sistemi per contrassegnare le aree di passaggio dei veicoli, quelli più utilizzati sono la vernice e il nastro adesivo per pavimenti che può essere facilmente applicato e sostituito.

Trasporto di persone sui bracci anteriori del carrello

Capita ancora troppo spesso che un operatore trasporti un’altra persona sul carrello elevatore. Questa evenienza può creare situazioni molto pericolose!

Cadere da un carrello elevatore

Può capitare di cadere da un carrello elevatore solo se non ci si è attenuti ad una regola fondamentale: allacciare le cinture di sicurezza.

Ambiente di lavoro poco organizzato

Abbiamo già scritto in un precedente articolo quanto sia importante l’organizzazione e gli spazi dell’ambiente in cui opererà il muletto. Dunque prima dell’acquisto di un carrello elevatore, è necessario considerare bene lo spazio di lavoro dove andrà a lavorare. E’ fondamentale che sia organizzato e disponga dello spazio giusto per muoversi in totale sicurezza.

Alcuni suggerimenti per mantenere l’area sicura in ambienti dove ci sono carrelli

Dopo aver analizzato alcuni tra i più frequenti incidenti con il carrello elevatore, alcuni consigli su come mantenere l’area di lavoro sicura, in modo veicoli possano operare nel rispetto delle norme di sicurezza.

  • Mantenere ordinati i corridoi di passaggio
  • Mantenere un volume di traffico basso nell’area di lavoro
  • Rimuovere tutte le eventuali ostruzioni sul percorso
  • Mantenere la banchina di carico pulita
  • Altre ostruzioni pericolose possono essere gli odori, la polvere, una scarsa visibilità e il rumore.
  • Utilizzare i sistemi di sicurezza  per guadagnare in affidabilità, precisione e rigore.
  • Indossare sempre cinture di sicurezza, anche per brevi tragitti e l’adeguato abbigliamento da lavoro previsto dalla normativa vigente.

Perché si verificano incidenti con il carrello elevatore?

Negli Usa ogni anno si verificano 34.900 incidenti gravi con i carrelli elevatori, secondo il rapporto OEA Safeguard. La cattiva manutenzione del carrello elevatore, il non utilizzo dei sistemi di sicurezza o la mancata verifica  del corretto funzionamento di veicoli e dispositivi, sono tutti fattori che contribuiscono in gran parte agli incidenti con il carrello elevatore.

Norme di sicurezza per il funzionamento del carrello elevatore

L’ Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro (OSHA) ha sviluppato standard di sicurezza per carrelli elevatori e altri carrelli industriali a motore.

  • I carrelli elevatori devono essere ispezionati prima di essere messi in servizio ogni giorno.
  • I problemi con le macchine devono essere segnalati e immediatamente corretti.
  • Quando i lavoratori utilizzano una piattaforma elevata sulle forche, è necessario utilizzare un dispositivo di ritenuta, come un binario o una catena o una cintura per il corpo per proteggere il lavoratore.

L’OSHA richiede che gli operatori di carrelli elevatori siano addestrati e autorizzati, nonché valutati periodicamente per le prestazioni. La formazione degli operatori include istruzioni per:

  • Operazione camion
  • Caricamento del carrello elevatore
  • Uso delle cinture di sicurezza
  • Strutture di protezione aerea
  • Allarmi
  • Manutenzione camion industriali

Inoltre, è sempre richiesto un nuovo esame all’operatore nel caso in cui si osservi un comportamento non sicuro o sia coinvolto in un incidente.

Si raccomanda anche di  le seguenti azioni per ridurre gli incidenti dovuti al ribaltamento e alla caduta dai carrelli elevatori:

  • Non saltare dal sedile dell’operatore del carrello elevatore in caso di pericolo, anche se verrebbe spontaneo farlo. Viene raccomandato di rimanere seduti, tenersi forte e allontanarsi dal punto di impatto.
  • Utilizzare le cinture di sicurezza per l’operatore . Molte delle lesioni e dei decessi causati dal ribaltamento dei carrelli elevatori potrebbero essere evitati se si utilizzassero le cinture di sicurezza. Un sistema di ritenuta impedisce all’operatore di cadere dal carrello elevatore e riduce le possibilità che il conducente venga sbalzato fuori dal veicolo.
  • Assicurarsi che qualsiasi piattaforma sia adeguatamente fissata durante il sollevamento del personale su un carrello elevatore.
  • Addestrare gli operatori di carrelli elevatori di tipo stand-up con accesso posteriore ad uscire dal veicolo facendo un passo indietro in caso di ribaltamento laterale.
  • Non movimentare carichi più pesanti della portata prevista per il carrello elevatore.
  • Non superare mai la velocità indicata dalla norme vigenti e, anche al di sotto di questo limite, modularla in base all’ambiente e della situazione in cui il carrello sta operando. 
  • Non utilizzare un carrello elevatore per sollevare i lavoratori in piedi sulle forche.

SMARTPASS

Consulta  sito della Tamarri S.r.l per conoscere meglio il catalogo degli accessori e i sistemi di sicurezza.

Tamarri: Affidabilità, Sicurezza, Rigore! 😉

Dal Cdm il decreto Aiuti ter

team

 Il decreto Aiuti ter Approvato dal Cdm : nel nostro articolo individueremo le misure più importanti.

Il decreto Aiuti ter: potenziati i crediti di imposta

Si prospetta un anno difficile per famiglie e aziende italiane. E’ crisi energetica,  e sono previsti dagli esperti pochi margini di manovra per il nuovo governo, mentre in Europa servirebbe “una compattezza che non è scontata” come ha avuto modo di affermare l’economista Michele Polo.

Nel frattempo cosa sta accadendo per prepararsi a sostenere le imprese? Lo scorso venerdì 16 settembre è stato approvato il provvedimento (clicca qui per leggere la bozza) che stabilisce estesi e potenziati i crediti di imposta per elettricità e gas per le industrie energivore (previsto anche un credito per le piccole imprese).  Il provvedimento è stato approvato dal Consiglio dei ministri e in totale stanzia 14 miliardi di euro.

Inoltre sono previsti anche tagli fiscali sui carburanti fino al 31 ottobre. E’ stata invece archiviata alla Camera la pratica del decreto Aiuti bis con le novità sul Superbonus e le altre misure energetiche, anche se il testo deve ancora essere approvato definitivamente dal Senato. Infine, stanno per arrivare le nuove norme del decreto Aiuti ter.

Il decreto Aiuti ter: facciamo il punto

Tra le principali misure del provvedimento, illustrate dal premier Mario Draghi, emergono l’estensione e il potenziamento dei crediti di imposta per le industrie con elevati consumi di energia, la proroga del taglio delle accise sui carburanti, oltre a vari interventi per la liquidità delle imprese.

Per essere più chiari: il decreto proroga a ottobre e a novembre 2022 i crediti di imposta per elettricità e gas alle imprese, rafforzandoli; tali crediti salgono al 40% delle spese sostenute per gli acquisti di energia elettrica e gas, da parte delle aziende a forte consumo energetico.

Per usi diversi da quelli termoelettrici, anche le imprese che non sono quelle a forte consumo di gas, potranno beneficiare del medesimo credito del 40%.

Il provvedimento prevede anche “un credito di imposta del 30% per le spese elettriche, riconosciuto alle imprese con contatori di potenza disponibile pari o superiore a 4,5 kW, diverse dalle aziende a forte consumo di energia elettrica”

Questo schema sarà confermato fino al 30 settembre 2022, con crediti del 25% (per le imprese con elevati consumi) e del 15% per le imprese con contatori di potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW.

crisi energetica

E i carburanti? Per quello che riguarda i carburanti, sono prorogati i tagli fiscali su gasolio, benzina, gpl e metano fino al 31 ottobre 2022.

Per quanto riguarda i finanziamenti bancari concessi al tasso più basso (in linea con il Btp) per il pagamento delle fatture energetiche,  le imprese in difficoltà per il caro bollette potranno ottenere garanzie gratuite da Sace (Servizi assicurativi e finanziari per le imprese)

Circa la nuova capacità di rigassificazione, il decreto si arricchisce di un articolo (14-bis) al dl 50/2022, secondo cui  “le disposizioni di cui al presente articolo si applicano alle istanze presentate ai sensi del comma 5 anche qualora, in sede di autorizzazione di cui al comma 2, siano imposte prescrizioni, sopravvengano fattori che impongano modifiche sostanziali o localizzazioni alternative”.

Infine, per gli extra-profitti delle rinnovabili ai sensi del decreto 4/2022 (art. 15-bis), si prevede che i relativi proventi “sono versati dal Gse entro il 30 novembre 2022 in modo cumulato per il periodo da febbraio ad agosto 2022 e su base mensile per i mesi successivi, all’entrata del bilancio dello Stato e restano acquisiti all’erario fino a concorrenza dell’importo complessivo di 3.400 milioni di euro”.

Tamarri S.r.l è consapevole del momento difficile a cui le aziende vanno incontro. Sarà, come sempre, presente ed efficiente per offrirti i migliori prodotti a prezzi competitivi. 👌

 

 

Il rallentamento del carrello in aree specifiche

Il rallentamento del carrello. La sicurezza dei veicoli all’interno dei magazzini e delle aree produttive è un tema fondamentale che necessita di dispositivi sempre più sicuri e tecnologici. La Tamarri è da sempre in prima linea per ricerca e distribuzione delle migliori soluzioni in questo ambito.

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Il rallentamento del carrello: una questione di sicurezza

Quello della sicurezza è un argomento molto sentito all’interno dei magazzini e delle aree produttive in genere. In particolare quello del rallentamento del carrello in aree specifiche e in zone particolarmente sensibili.

schema rallentamento incrocio

Le leggi sulla sicurezza sul lavoro sono sempre più specifiche e severe, così come i regolamenti. I magazzini, seppur altamente automatizzati, devono tenere conto di molte variabili, spesso inaspettate. Ad esempio i movimenti dei pedoni all’interno di specifiche aree di manovra, corridoi “ciechi” nei quali i mezzi fanno manovre.

Entrano dunque in gioco dispositivi e soluzioni sempre più tecnologiche e di elevato livello, gestite e comandate da remoto attraverso siti web, cellulari e tablet.

Su questo aspetto fondamentale Tamarri ha voluto dare il suo contributo.

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Tamarri e il rallentamento in zona e in area

La Tamarri S.r.l. ha creato il dispositivo per il rallentamento del carrello elevatore attraverso la combinazione altamente tecnologica di sensori e trasmettitori. Ma vediamo come.

Cosa fa
Con la combinazione di diversi sensori e trasmettitori della gamma STS, è possibile rallentare il carrello in aree medio grandi, come per esempio aree produttive, corridoi, magazzini con alta densità di pedoni, o in aree specifiche, come ad esempio passaggi pedonali, incroci, uffici. Analizziamo ora i dispositivi utilizzati all’interno dell’ecosistema STS.

Dispositivi utilizzati e dati tecnici dei singoli componenti

STS90A dispositivo carrello 12-24V

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DISPOSITIVO CARRELLO, è il fulcro centrale del sistema, adibito alla raccolta dei segnali, dei dati e della parametrizzazione del sistema. Presenta 2 relè a bordo per controllo accessi e riduzione velocità, sensore d’urti.

Trasmettitori alimentati fissaggio a muro 

Questi trasmettitori permettono di automatizzare il rallentamento e la ripresa della velocità del mezzo in aree specifiche

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• STS95 trasmettitore di limitazione in area
• STS94 trasmettitore di ripristino funzioni
• STS99 trasmettitore di limitazione in zona

Sono equipaggiati di una batteria tampone ricaricabile LIR2450 per coprire i periodi di blackout, per i quali è necessaria alimentazione esterna (sono dispositivi consigliati).

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Trasmettitori a pila fissaggio a muro:
• STS95P trasmettitore di limitazione in area
• STS94P trasmettitore di ripristino funzioni
• STS99P trasmettitore di limitazione in zona

Molto più semplici da applicare, ma che necessitano di manutenzione periodica (sostituzione della pila CR2450 3,6Vogni 6/8 mesi).

I trasmettitori di limitazione in zona STS95 e STS95P vengono normalmente utilizzati per gestire i varchi di accesso nelle zone a rischio. Quando il dispositivo carrello STS90A entra nella “bolla” del sensore il relè k2 si chiude, la luce del dispositivo da verde diventa arancione e la velocità viene ridotta. Lo stato del relè rimane tale, anche quando si esce dalla zona di intercettazione del sensore o se si spegne e si riaccende il mezzo.

I trasmettitori di ripristino funzioni STS94 e STS94P, rappresentano gli antagonisti dei trasmettitori di rallentamento. Quando il carrello precedentemente rallentato entra nella “bolla” del sensore, il relè k2 si riapre e  la luce del dispositivo torna verde ripristinando la velocità standard del mezzo.

I trasmettitori di limitazione in area STS99 e STS99P vengono utilizzati per limitare la velocità dei mezzi in aree ristrette, passaggi pedonali, aree di ristoro, incroci e uffici. Quando il dispositivo carrello STS90A entra nella zona del sensore, il relè k2 si chiude, la luce del dispositivo diventa rossa e la velocità del mezzo viene limitata.

Dopo un determinato lasso di tempo espresso in secondi – impostabile attraverso SafeTApp – dal momento in cui il mezzo esce dalla “bolla” del sensore, il relè k2 si riapre, la luce del dispositivo torna verde e viene ripristinata la velocità standard del mezzo.

Informazioni generali di utilizzo e di montaggio

Il dispositivo STS90A, va montato preferibilmente sul tettuccio del carrello. Possono essere attivati sia il controllo accessi che controllo urti, anche se la specifica funzione della limitazione del sollevamento non li richiede.

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Esempi di applicazione dei sensori STS94-STS95 per il rallentamento in zona.

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Esempi di applicazione dei sensori STS99 per il rallentamento in area.

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Un controllo completo grazie alla APP SafeTApp

Grazie alla piattaforma STS in cloud, tutti i dispositivi e trasmettitori della serie STS sono gestibili attraverso la nostra applicazione Android gratuita. Attraverso un semplice cellulare o tablet è possibile quindi gestire tutti i parametri dei dispositivi: rallentamento mezzi in area e in zona, anticollisione, pedone, apriporta, segnalazioni semaforiche, e molto altro!

Distanze, tempi e tutte le parametrizzazioni dei singoli dispositivi possono essere comodamente effettuate attraverso la SafeTApp.

Tutti i dispositivi e trasmettitori della serie STS, nonché i sistemi con essi realizzati, NON sono da considerarsi DPI (DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE) e NON sostituiscono tali dispositivi di cui l’utente deve essere fornito secondo diposizioni di legge. Rappresentano tuttavia un valido aiuto alla sicurezza in tutti i settori.

La vendita dei sistemi STS è riservata alle sole officine specializzate del settore.

La Tamarri S.r.l. continua il suo impegno concreto per la sicurezza sul lavoro. Infatti in collaborazione con DOT-net, Tamarri ha sviluppato un sistema che, insieme a diverse altre caratteristiche, ha anche quella del rallentamento in area! Scopri di più sulla pagina dedicata della Piattaforma STS