Un Natale all’insegna della solidarietà

solidarietà

Per un Natale all’insegna della solidarietà, la Tamarri S.r.l. sceglie CIVIBO, le Cucine Popolari che dal 2015 offrono un pasto caldo alle persone più fragili di Bologna. Ecco le parole dei titolari, da sempre impegnati nel sociale.

“Il Covid 19, questa nuova malattia, ha messo duramente alla prova l’intero Pianeta. Migliaia di vite umane sono state coinvolte da questa feroce pandemia al costo della propria vita.

L’economia mondiale, di riflesso, ha subito una regressione dalla quale sarà difficile – nel breve periodo – liberarsene se non al costo di enormi sacrifici e rinunce.

La nostra azienda, come molte nel nostro Paese, consapevole delle grosse difficoltà con le quali abbiamo dovuto confrontarci quotidianamente, ha saputo – grazie alla professionalità e all’impegno dei nostri dipendenti- riunire le forze e dotarsi di grande volontà e coraggio per affrontare con ottimismo il futuro che ci attende.

un pasto caldo

Questi dodici mesi ci hanno insegnato soprattutto che il lavoro fin qui svolto, anche in un momento così complicato, ha saputo premiarci. Questo grazie ai tanti clienti che hanno voluto rinnovarci la stima, dimostrando totale fiducia verso il nostro operato.

Il valore della nostra azienda rappresentato dalla Vostra riconoscenza. Il nostro obiettivo costante sarà sempre finalizzato a migliorare il rapporto fiduciario e professionale nei Vostri confronti, affinché i nostri servizi siano sempre più vicini alle Vostre esigenze.

Per questi motivi, la TAMARRI S.r.l. ha deciso che il budget del 2020, che annualmente destina alle strenne natalizie per i nostri clienti fidelizzati e per i suoi dipendenti, quest’anno verrà devoluto alla onlus della nostra città: CIVIBO Cucine Popolari, una mensa laica che dal 2015, senza alcun tipo di finanziamento pubblico, grazie al suo fondatore Roberto Morgantini e grazie alla solidarietà dei tanti volontari e alle donazioni di numerosi sostenitori, riesce a servire quotidianamente 250 pasti ai senza fissa dimora e alle persone più fragili della città di Bologna.

Cucine popolari

Dall’inizio della pandemia i numeri dei loro ospiti si sono raddoppiati, nuove povertà si sono sommate ad altre criticità.  Siamo convinti della necessità, in un momento così difficile, di volgere lo sguardo verso i meno fortunati, verso chi farà fatica a immaginare il futuro dopo il 2020.

Certi di condividere con tutti Voi questa scelta, la TAMARRI S.r.l. Vi augura un felice Natale e un 2021 di salute e serenità.”

 

 

Tamarri S.r.l.

Giampaolo Tamarri

Andrea Tamarri

Gianluca Tamarri

 

La legislazione che regola i carrelli elevatori

la legislazione del carrello elevatore

La legislazione che regola i carrelli elevatori può essere un infallibile vademecum per il proprietario del muletto e per una corretta analisi del rischio.

norme che regolano il carrello elevatore

La legislazione che regola i carrelli elevatori: uno strumento di controllo

Chiunque possieda un carrello elevatore  è tenuto a rispettare rigorosamente le attività di manutenzione  e dei controlli di sicurezza che devono essere effettuati sul carrello per legge e fino all’esaurimento della sua attività lavorativa.

E’ sempre più forte e condivisa, presso le aziende che si occupano di movimentazione, la necessità di disporre di un parco carrelli efficiente e sicuro per tutti coloro che operano in questo comparto.

In Italia la legislazione relativa ai carrelli elevatori e alle  attrezzature del settore viene regolata da norme molto precise e rigorose rivolte al costruttore, al distributore, all’utilizzatore ed al servizio assistenza.  Si tratta di un settore che, se non ben tutelato, può comportare, e ha comportato, infortuni sul lavoro molto seri. Per questo è un comparto particolarmente attento alla sicurezza.

Per un controllo periodico ed efficace del carello, la manutenzione preventiva e programmata è un impegno imprescindibile per garantire la funzionalità ottimale di tutte le sue componenti principali, dal sistema frenante al gruppo di sollevamento, fino al sistema di comando.

Decreti e circolari che regolano i carrelli elevatori

Analizziamo insieme solo alcuni tra i più importanti decreti che regolano il comparto dei carrelli elevatori. Tra questi, l’unica legge che è stata rivista e ormai superata è il D.P.R. 547 del 1955.  Questa norma si occupava della prevenzione degli infortuni sul lavoro e rappresentava un riferimento fondamentale sia per i costruttori che per chi utilizza i carrelli elevatori.

Nonostante sia stata poi superata, in seguito alla progressiva evoluzione dei mezzi, questa legge rimane tuttora un importante punto di riferimento per costruttori e tutti gli operatori del settore.

Gli altri decreti e circolari relativi ai mezzi di movimentazione, forniscono indicazioni, taluni ai costruttori, altri ai distributori, ai datori di lavoro e all’operatore che lo utilizza.

In particolare è rivolto al costruttore il D.L. 304 del 10 settembre 1991 che indica le specifiche tecniche e le prove da eseguire sul carrello, rispettando le direttive comunitarie 6/663 e 89/240.

Rivolto al costruttore è anche il D.P.R. 459 del 24 luglio 1996 (Direttiva Macchine) che, sempre in riferimento alle direttive comunitarie, tutela i criteri di sicurezza, la salute dell’operatore e i requisiti dell’ambiente in cui opera il carrello. E ancora il D.I.R. 73/23 che definisce i requisiti del materiale elettrico fornito dal costruttore.

Particolarmente importante la Circolare 8/2001 Ministero dell’Industria-Carrelli Elevatori, per ridurre il rischio, purtroppo ancora molto diffuso, di rovesciamento accidentale del carrello.

Le norme che regolano le attrezzature

Come dicevamo i decreti non regolano solo le disposizioni relative al carrello elevatore, ma riguardano anche le attrezzature. E’ rivolta al datore di lavoro ma anche al lavoratore, il D.L. 626/94 del 19 settembre 1994, la legge generale che tutela la sicurezza sul lavoro. In particolare, richiede azioni di manutenzione periodica per garantire nel tempo funzionalità e attinenza ai requisiti tecnici di sicurezza richiesti.

catene di sollevamento

Non solo controlli di sicurezza  da effettuare sul carrello con l’obbligo di fornire  le istruzioni d’uso, ma anche verifica periodica e costante degli organi di sicurezza, delle catene di sollevamento, delle forche, degli schermi protettivi delle parti in movimento, delle targhette di identificazione. Dunque, la legge 626 nell’art.35 comma 4 lettera c, estende l’obbligo di manutenzione periodica anche a tutte le attrezzature.

Così come il D.I.R. 95/63 che definisce i requisiti minimi di sicurezza e salute nell’uso delle attrezzature di lavoro che il datore di lavoro deve obbligatoriamente adottare, e le modalità di sicurezza che gli operatori devono obbligatoriamente adottare.

Per una verifica controllata e condivisa con le Autorità di Vigilanza  lungo un periodo di 5 anni dalla data dell’ultima registrazione oppure fino alla messa fuori servizio, il D.L. 359 del 4 agosto 1999 richiede al datore di lavoro di effettuare i controlli periodici e registrarne i risultati. Il documento prodotto “seguirà” la macchina ovunque verrà utilizzata.

Naturalmente alcune circolari come la Circolare 3/2001 Ministero del Lavoro “ricordano” le verifiche periodiche a cui provvedere in materia di carrelli elevatori e relativi accessori.

Per maggior chiarezza,  il D.L. 81/08 (art. 71 comma lettera a e lettera b) recita testualmente:

“a) le attrezzature siano oggetto di idonea manutenzione al fine di garantire nel tempo la permanenza dei requisiti di sicurezza”

“b) siano curati la tenuta e l’aggiornamento dei registri di controllo delle attrezzature di lavoro”.

Controllo e verifica degli organi di sollevamento

Gli organi di sollevamento rappresentano la parte cruciale di tutto il carrello a livello funzionale, quindi anche per quanto concerne la sicurezza dell’operatore. In particolare il controllo delle catene è regolato dal D.P.R. 547 del 1955 (art. 179). Questo articolo stabilisce che debbano essere sottoposte a verifiche trimestrali.

E’ tassativo il dovere di sostituirle tempestivamente qualora si evidenzi una condizione di usura o un allungamento che superi la misura indicata dal costruttore.

Per questo sarà opportuno verificare la lunghezza delle catene attraverso gli appositi strumenti di precisione come calibri o righe millimetrate.

Infine il controllo dei tubi idraulici deve essere eseguito almeno una volta all’anno ed è regolato dalla circolare del Ministero del Lavoro del 1 febbraio 1979 n. 9.  La circolare prevede un’analisi visiva dello stato dei tubi e dei loro raccordi. Inoltre stabilisce che  i tubi in pressione debbano essere sostituiti almeno ogni 2 anni.

La Tamarri S.r.l. : un partner competente

Nel prossimo articolo ci occuperemo della manutenzione e smaltimento delle batterie da trazione, e della formazione del personale che opera nel complesso settore dei carrelli elevatori.

La Tamarri S.r.l. è un partner competente da sempre impegnato sul fronte della tutela della sicurezza. E’ a tua disposizione per aiutarti a comprendere meglio la legislazione e per fornirti gli strumenti necessari per adempiere alle norme in vigore. Calibri, righe millimetrate, e ancora taglia-catene e altri strumenti di precisione, tutto a tua disposizione!😉

Produzione industriale in aumento: un dato confortante

Produzione industriale:  una buona prospettiva! L’Istat stima che l’indice destagionalizzato del mese di luglio è aumentato del 7,4% rispetto a giugno.

A che punto siamo: diminuzione di tutte le attività economiche dopo il lockdown

Dopo il periodo attraversato nei mesi scorsi durante il lockdown si rende  necessaria un’analisi dei dati emersi dai principali settori dell’ attività economica. Ci ha pensato l’Istat di cui riassumiamo i risultati e i commenti.

Secondo i dati analizzati, tutte le attività economiche registrano diminuzioni su base tendenziale. Le più elevate sono quelle della fabbricazione di coke e dei prodotti petroliferi raffinati (-21,4%), delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-20,6%) e della fabbricazione di mezzi di trasporto (-11,5%).

Dati meno preoccupanti provengono, invece, si osservano nelle industrie alimentari, bevande e tabacco (-0,4%), nella produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (-1,4%) .

A livello tendenziale si registrano flessioni in tutti i comparti; il calo è più evidente per i beni intermedi (-11,3%), mentre risulta meno importante per gli altri aggregati, con diminuzioni del 6,8% per i beni strumentali e l’energia, e del 6,2% per i beni di consumo.

Produzione industriale: le stime dell’Istat

Buone, invece, le prospettive per la crescita nel comparto della produzione industriale. L’Istat ha infatti stimato che l’indice destagionalizzato di luglio è aumentato rispetto a quello di giugno. Un dato confortante, ben il 7,4%. Peraltro l’indice complessivo è in ribasso dell’8% rispetto a luglio dello scorso anno a parità di giorni lavorativi.

L’indice destagionalizzato non mostra solo aumenti congiunturali nel settore della produzione industriale, ma anche nell’ambito dei beni strumentali (+11,8%), dei beni intermedi (+7,7%), dei beni di consumo (+6,2 %) e in forma più marginale nel comparto dell’energia (+ 0,1%).

L’interpretazione dell’Istat

L’Istat definisce “La crescita su base congiunturale, particolarmente vivace per i beni strumentali…” crescita che “si estende a quasi tutti i settori di attività economica, con l’eccezione del settore estrattivo e della fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria, in contenuta flessione.

Dunque dati confortanti per la crescita della produzione industriale che ci consegnano una prospettiva ottimistica per il prossimo futuro.