Ormai è chiaro l’impegno della Tamarri nei confronti della sicurezza all’interno delle aziende. In questo articolo abbiamo deciso di dedicare il nostro consueto appuntamento con i lettori ai particolari sistemi di sicurezza on board: telecamere e paraurti. Grazie all’ampia scelta di accessori per la sicurezza on board per carrelli elevatori e macchine automatiche, siamo in grado di garantire la più ampia copertura del mercato.
Guarda il video sui nostri sistemi di sicurezza 🙂
Perché inserire una telecamera sul carrello elevatore?
Quasi tutti i magazzini e le aree di manovra industriali, sono spesso teatro di velocità, dinamismo e produttività. La sicurezza nelle manovre quotidiane dei mezzi e del personale addetto è FONDAMENTALE.
I sistemi di telecamere sono studiati per aumentare le prestazioni e la
sicurezza di manovra dei carrelli elevatori e dei veicoli industriali.
Facilità di manovra nei carrelli e velocità, infatti, rendono questi
dispositivi fondamentali per completare e rendere ottimale la sicurezza nell’ambiente lavorativo.
Un’ampia gamma di telecamere, da quelle a larga focale per retromarce sicure e affidabili, alle telecamere frontali per le forche che permettono di minimizzare gli urti durante le manovre di carico e scarico dei bancali.
Un supporto prezioso, di facilissima installazione grazie alla comunicazione WiFi dei segnali video, visibili attraverso un ampio monitor onboard.
I paraurti magnetici
I nostri paraurti sono resistenti all’invecchiamento e perfettamente visibili.
Disponibili in varie dimensioni, trovano innumerevoli impieghi. Si applicano alle
più’ svariate superfici tramite pratici fori di fissaggio già predisposti all’origine o per mezzo di potenti e comodi magneti.
Con i nostri kit paraurti SS141, sostituire il paraurti perché non più idoneo a prevenire, a limitare o attutire i danni di una collisione, diventa semplice ed economico. Inoltre è possibile abbinarlo al sistema integrato con sensori TA36216.
I sistemi di parcheggio assistito sono tra gli accessori aftermarket più richiesti nel mercato automotive e mezzi di movimentazione. Spesso, però, l’installazione risulta complessa e poco agile. Grazie al nostro “kit fai da te” TA36216, l’installazione risulta semplice e veloce. La centralina, robusta ed affidabile, è installabile comodamente in qualsiasi punto del mezzo.
Il rallentamento del carrello. La sicurezza dei veicoli all’interno dei magazzini e delle aree produttive è un tema fondamentale che necessita di dispositivi sempre più sicuri e tecnologici. La Tamarri è da sempre in prima linea per ricerca e distribuzione delle migliori soluzioni in questo ambito.
Il rallentamento del carrello: una questione di sicurezza
Quello della sicurezza è un argomento molto sentito all’interno dei magazzini e delle aree produttive in genere. In particolare quello del rallentamento del carrello in aree specifiche e in zone particolarmente sensibili.
Le leggi sulla sicurezza sul lavoro sono sempre più specifiche e severe, così come i regolamenti. I magazzini, seppur altamente automatizzati, devono tenere conto di molte variabili, spesso inaspettate. Ad esempio i movimenti dei pedoni all’interno di specifiche aree di manovra, corridoi “ciechi” nei quali i mezzi fanno manovre.
Entrano dunque in gioco dispositivi e soluzioni sempre più tecnologiche e di elevato livello, gestite e comandate da remoto attraverso siti web, cellulari e tablet.
Su questo aspetto fondamentale Tamarri ha voluto dare il suo contributo.
Leggi come!😉
Tamarri e il rallentamento in zona e in area
La Tamarri S.r.l. ha creato il dispositivo per il rallentamento del carrello elevatore attraverso la combinazione altamente tecnologica di sensori e trasmettitori. Ma vediamo come.
Cosa fa
Con la combinazione di diversi sensori e trasmettitori della gamma STS, è possibile rallentare il carrello in aree medio grandi, come per esempio aree produttive, corridoi, magazzini con alta densità di pedoni, o in aree specifiche, come ad esempio passaggi pedonali, incroci, uffici. Analizziamo ora i dispositivi utilizzati all’interno dell’ecosistema STS.
Dispositivi utilizzati e dati tecnici dei singoli componenti
STS90A dispositivo carrello 12-24V
DISPOSITIVO CARRELLO, è il fulcro centrale del sistema, adibito alla raccolta dei segnali, dei dati e della parametrizzazione del sistema. Presenta 2 relè a bordo per controllo accessi e riduzione velocità, sensore d’urti.
Trasmettitori alimentati fissaggio a muro
Questi trasmettitori permettono di automatizzare il rallentamento e la ripresa della velocità del mezzo in aree specifiche
• STS95 trasmettitore di limitazione in area
• STS94 trasmettitore di ripristino funzioni
• STS99 trasmettitore di limitazione in zona
Sono equipaggiati di una batteria tampone ricaricabile LIR2450 per coprire i periodi di blackout, per i quali è necessaria alimentazione esterna (sono dispositivi consigliati).
Trasmettitori a pila fissaggio a muro:
• STS95P trasmettitore di limitazione in area
• STS94P trasmettitore di ripristino funzioni
• STS99P trasmettitore di limitazione in zona
Molto più semplici da applicare, ma che necessitano di manutenzione periodica (sostituzione della pila CR2450 3,6Vogni 6/8 mesi).
I trasmettitori di limitazione in zona STS95 e STS95P vengono normalmente utilizzati per gestire i varchi di accesso nelle zone a rischio. Quando il dispositivo carrello STS90A entra nella “bolla” del sensore il relè k2 si chiude, la luce del dispositivo da verde diventa arancione e la velocità viene ridotta. Lo stato del relè rimane tale, anche quando si esce dalla zona di intercettazione del sensore o se si spegne e si riaccende il mezzo.
I trasmettitori di ripristino funzioni STS94 e STS94P, rappresentano gli antagonisti dei trasmettitori di rallentamento. Quando il carrello precedentemente rallentato entra nella “bolla” del sensore, il relè k2 si riapre e la luce del dispositivo torna verde ripristinando la velocità standard del mezzo.
I trasmettitori di limitazione in area STS99 e STS99P vengono utilizzati per limitare la velocità dei mezzi in aree ristrette, passaggi pedonali, aree di ristoro, incroci e uffici. Quando il dispositivo carrello STS90A entra nella zona del sensore, il relè k2 si chiude, la luce del dispositivo diventa rossa e la velocità del mezzo viene limitata.
Dopo un determinato lasso di tempo espresso in secondi – impostabile attraverso SafeTApp – dal momento in cui il mezzo esce dalla “bolla” del sensore, il relè k2 si riapre, la luce del dispositivo torna verde e viene ripristinata la velocità standard del mezzo.
Informazioni generali di utilizzo e di montaggio
Il dispositivo STS90A, va montato preferibilmente sul tettuccio del carrello. Possono essere attivati sia il controllo accessi che controllo urti, anche se la specifica funzione della limitazione del sollevamento non li richiede.
Esempi di applicazione dei sensori STS94-STS95 per il rallentamento in zona.
Esempi di applicazione dei sensori STS99 per il rallentamento in area.
Un controllo completo grazie alla APP SafeTApp
Grazie alla piattaforma STS in cloud, tutti i dispositivi e trasmettitori della serie STS sono gestibili attraverso la nostra applicazione Android gratuita. Attraverso un semplice cellulare o tablet è possibile quindi gestire tutti i parametri dei dispositivi: rallentamento mezzi in area e in zona, anticollisione, pedone, apriporta, segnalazioni semaforiche, e molto altro!
Distanze, tempi e tutte le parametrizzazioni dei singoli dispositivi possono essere comodamente effettuate attraverso la SafeTApp.
Tutti i dispositivi e trasmettitori della serie STS, nonché i sistemi con essi realizzati, NON sono da considerarsi DPI (DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE) e NON sostituiscono tali dispositivi di cui l’utente deve essere fornito secondo diposizioni di legge. Rappresentano tuttavia un valido aiuto alla sicurezza in tutti i settori.
La vendita dei sistemi STS è riservata alle sole officine specializzate del settore.
La Tamarri S.r.l. continua il suo impegno concreto per la sicurezza sul lavoro. Infatti in collaborazione con DOT-net, Tamarri ha sviluppato un sistema che, insieme a diverse altre caratteristiche, ha anche quella del rallentamento in area! Scopri di più sulla pagina dedicata della Piattaforma STS
Tamarri S.r.l. ha ideato un nuovo sistema, semplice ed economico, per bloccare i mezzi in caso di pericolo durante i corsi dedicati ai carrellisti. Non sempre gli aspiranti carrellisti hanno piena padronanza dei mezzi, anzi, in alcuni casi possono rappresentare un pericolo per se stessi, per persone e cose.
Formazione dei carrellisti: la soluzione Tamarri
La Tamarri S.r.l. è da sempre attenta alla sicurezza, non soltanto nei magazzini, ma anche durante tutti i percorsi di formazione degli operatori. Un piccolo passo per la sicurezza anche nella delicata fase della formazione dei nuovi operatori.
Per questo abbiamo deciso di mettere a punto un nuovo sistema di protezione interamente dedicato alla delicata fase di guida durante i corsi di formazione degli operatori del carrello elevatore.
Formazione dei carrellisti: Il kit SS22
Il kit SS22 è composto da:
1 dispositivo carrello STS90A
1 Trasmettitore a pulsante STS89 (telecomando)
Prendendo ispirazione dai doppi pedali, obbligatori per le auto di scuola guida, abbiamo sfruttato le caratteristiche dei dispositivi già utilizzati per il rallentamento automatico dei mezzi, semplicemente forzando lo stato del relè di accensione all’interno del nostro STS90A mediante un telecomando.
E’ sufficiente premere il pulsante del telecomando per avere un’azione immediata sul relè, che opportunamente gestito, può fermare il mezzo in caso di pericolo.
Le distanze sono regolabili attraverso APP gratuita Android, come tutti i trasmettitori della serie SafeTsystem.
Tamarri, tutto il meglio per i carelli elevatori! 😉
L’automazione e la sicurezza dei magazzini passa attraverso diversi strumenti. Da anni la Tamarri ha messo al centro della sua attività la sicurezza, grazie al paradigma safety first! Oggi vogliamo presentarti un prodotto davvero all’avanguardia: i sensori 2D LiDAR (anche laser scanner 2D) adatti a funzioni di misurazione e rilevamento di superfici.
Come funziona il laser scanner 2D
In base al principio della misurazione del tempo di propagazione della luce, gli apparecchi compatti scansionano l’ambiente circostante e misurano le distanze. Grazie allo specchio rotante integrato viene generato un monitoraggio bidimensionale delle aree protette, che sono definibili in modo personalizzato.
Il nuovo sistema anticollisione posteriore basato su un sensore, con sensore di ultima generazione, é racchiuso in un supporto metallico con spessore di 5 mm molto resistente che ne permette una facile installazione anche sulla zavorra del carrello.
Il nostro kit SS61K è composto da:
Sensore LiDAR 2D con staffa di fissaggio
Scatola relè 12-24vDC
Lampada led con buzzer
Cavi di connessione
Indipendentemente dall’angolazione in cui sono posizionati, i sensori 2D LiDAR di SICK funzionano sempre in modo affidabile e preciso, sia in ambienti interni sia all’esterno. Per la navigazione, il rilevamento o la misurazione, i sensori 2D LiDAR forniscono dati di misurazione affidabili in numerose applicazioni: dal magazzino alla produzione e dalle aree portuali fino ai cantieri.
Possono essere impostate due diverse aree di intercettazione, ognuna delle quali gestita da una uscita digitale separata, regolabile in ampiezza di scansione da 0 a 120°, in distanza di rilevamento ostacolo da 20/800cm.
Il sensore effettua una scansione bidimensionale “2D” e rileva sia persone che ostacoli fermi o in movimento con una precisione di 5 cm, con reattività all’ostacolo sulle uscite pressoché immediata. Tuttavia occorre definire la posizione di fissaggio del sensore sul mezzo, con particolare attenzione all’ altezza, in funzione dell’utilizzo necessario al cliente.
Operatività in magazzino
L’applicazione più comune, è il montaggio del sensore sulla zavorra posteriore del carrello a circa 40 cm di altezza, in grado cioè di intercettare anche ostacoli a terra.
Impostazioni di due diverse aree di rilevamento:
Area 1, con scansione a 120° profondità 6..7m di primo rallentamento (area arancione);
Area 2, sempre con scansione a 120° profondità 2..3 m di secondo rallentamento (area verde).
Le due uscite digitali provenienti dal sensore vengono inviate alla scheda relè ( 3 relè CO.NC.NA ) a cui viene collegata la lampada led in dotazione che trasmette all’operatore lo stato di pericolo, sotto forma di colore e segnale acustico; inoltre è possibile configurare il rallentamento del mezzo.
Nessun ostacolo, luce verde e senza segnalazione acustica
Ostacolo in area 1, luce arancione con segnale acustico intermittente
Ostacolo in area 2, luce arancione con segnale acustico continua
In alcune applicazioni la lampada viene utilizzata come unica segnalazione di pericolo, senza intervenire sul rallentamento del mezzo, rendendo più semplice e veloce l’applicazione del kit.
I laser scanner di sicurezza SICK coniugano il know-how e l’esperienza con prestazioni eccellenti.
Agisci al plurale. “Un sogno che si sogna da soli è solo un sogno. Un sogno che si sogna insieme è realtà.”
(John Lennon)
Agisci al plurale: collaborazione e individualità
Collaborare significa partecipare attivamente, per raggiungere il compimento di un lavoro o lo svolgimento di un’attività. All’interno dell’azienda la collaborazione è fondamentale, come relazione sinergica tra due o più realtà che lavorano insieme. Il fine precipuo è quello di produrre qualcosa di meglio di ciò che si potrebbe fare da soli.
“Collaborazione”, tuttavia, non deve essere in contrasto con “Individualità”.
Una delle più celebri massime sul lavoro di squadra, attribuita all’assistantcoach dei Chicago Bulls Tex Winter, recita: “there is no ‘I’ in ‘team’”. Si dice anche che la stella di quel team, Michael Jordan, replicò così: “but there is an ‘I’ in ‘win’”.
Vero: non c’è spazio all’individualismo nella collaborazione. Ma una collaborazione di successo richiede spazio all’individualità, oggi più che mai, oggi che pensare di poter lavorare in solitudine è diventato quasi impossibile.
Non solo: anche noi stessi, individualmente, abbiamo un “team interno”, e siamo come una squadra composta da diverse personalità diverse, con diversi interessi e desideri, anche divergenti.
Agisci al plurale: collaborazione ed empatia
L’obiettivo della giornata del io-professionista, per esempio, potrebbe non coincidere con quello dell’ io-in-famiglia. Ciascuno dà il meglio di sé se è in equilibrio con la propria vita, e quindi collaborare significa contribuire all’equilibrio reciproco.
Collaborare, specie oggi che le tecnologie ci danno accesso a strumenti sempre più efficaci e pervasivi di connessione (la magia – impensabile 15 anni fa – di una videocall) e di sharing (l’agilità di un documento di lavoro condiviso), diventa allora anche e soprattutto una questione di empatia, un delicato incastro di “frattali” tra il nostro “team interno” e i veri e propri “team esterni” di cui facciamo parte.
Condividere un obiettivo di progetto conta, eccome; ma collaborare con qualcuno per far sì che sia i nostri sia i suoi desideri ed esigenze più “sottili” ne escano gratificati e valorizzati, è ciò che fa la differenza nel nostro (e nell’altrui) work-life balance.
Il consiglio: collabora di più e meglio, con gli altri e con te stessa/o. Nell’era dello sharing, a essere “condivisi” non sono solo i progetti e gli obiettivi, ma anche le persone, i loro valori, le loro sensibilità, i loro multipli desideri: impegnati a far sì che tutto – non solo il risultato del
progetto – ne esca migliorato. Anche perché se impari a rispettare il tempo degli altri, gli altri impareranno a rispettare il tuo.
Agisci al plurale: fatti le domande giuste
Cosa posso fare concretamente per facilitare la collaborazione a tutto tondo nel mio team?
Come tengo conto delle esigenze e dei desideri “vitali” delle persone con cui collaboro?
Quali domande faccio ai miei colleghi per stimolarli e arricchire le mie e le loro idee?
Come valuto il mio livello di ascolto attivo? E come potrei miglioralo?
L’allenamento
Allenamento #1 – Tecnologia per collaborare
Per una settimana, segui alcune semplici regole per utilizzare la tecnologia in modo collaborativo, non solo finalizzato al raggiungimento di un dato obiettivo ma anche rispetto alle esigenze delle altre persone:
– Trasparenza: condividi la tua agenda e fa’ in modo che gli altri condividano la propria con te.
– Pulizia: tutte le volte che puoi, metti al massimo 3 persone in copia conoscenza in un’email, per evitare la moltiplicazione di informazioni che potrebbero prendere attenzione inutile dagli altri.
– Allineamento: lavora su documenti condivisi, per evitare sforzi superflui e sprechi di tempo (per esempio, per non lavorare in parallelo su versioni diverse dello stesso file).
– Accuratezza: invia email mirate e concise, 5-10 righe al massimo, con un oggetto inequivocabile e una struttura dei contenuti comprensibile a colpo d’occhio.
– Empatia: invia email solo in ore rispettose (“sociable hours”), evitando le sere e i weekend, limitandoti a comunicare ciò che l’altra persona si aspetta di sapere da te, o ciò che è rilevante per lei.
Allenamento #2 – Intelligenza collettiva
Per un settimana, segui 7 semplici regole per collaborare e creare insieme agli altri soluzioni innovative, frutto di intelligenza collettiva.
– Anziché “del Diavolo”, fa’ “l’Avvocato dell’Angelo”: non mettere in crisi le idee degli altri ma incoraggiali a generarne di nuove “rilanciando” sulle loro (evita “sì, ma…” e usa il “sì, e…”).
– Rispetta le regole del brainstorming non solo nelle sessioni dedicate ma in ogni momento di condivisione e scambio di idee con altre persone. Separa la fase creativa di generazione delle idee (fase divergente) dal giudizio (fase convergente): quando sei nella prima, “surfa” in libertà tra le idee degli altri e, solo nella seconda, esprimi con chiarezza e rispetto il tuo consenso o dissenso.
– Facilita il pensiero collettivo: connetti e metti in relazione le tue idee con quelle degli altri e quelle degli altri tra loro (“la tua idea mi fa pensare a…”)
– Ascolta in modo attivo, fai domande agli altri per capire meglio come e cosa pensano. Coinvolgi, offri e chiedi suggerimenti e consigli.
– Relativizza: parti dal presupposto che le tue convinzioni sono un punto di vista, non un dogma inderogabile. Mettiti in discussione, invita gli altri a sfidare le tue idee e cerca continuamente spunti per migliorare il tuo pensiero con l’aiuto degli altri.
– Occhi sempre chiusi e attenzione sul respiro ti aiuteranno a prendere sonno rapidamente.
– Nessuna distrazione: il “flight mode” del telefono è il tuo miglior amico!
Tamarri: per una tecnologia all’insegna dell’empatia! 😉
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